Come mai, ieri, 14 ottobre 2024, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha presentato il progetto del termovalorizzatore e oggi, 15 ottobre, ha ufficializzato attraverso i suoi canali social un rimpasto-lampo della sua giunta?

In molti se lo chiedono anche all’interno del suo partito, il Pd. Tanto più che il segretario cittadino, Enzo Foschi, dem di osservanza zingarettiana, contattato da Tag24.it, non è riuscito del tutto a nascondere l’amarezza per le scelte prese in solitaria dal primo cittadino. Che ci sia di mezzo la costruzione del termovalorizzatore o meno, questo lo diranno i prossimi mesi. Perché Gualtieri ha annunciato che già nel primo trimestre del 2025 inaugurerà il cantiere appaltato al gruppo di imprese guidato da Acea, con Hitachi Zosen Inova AG, Suez Italy Spa, Vianini Lavori Spa e RMB Spa, i primi rifiuti trattati sono previsti per l’estate del 2027 ma, intanto, visto che le vicende del Campidoglio ci mettono un attimo a diventare di spessore nazionale, Elly Schlein in persona ha avuto modo di aprire ai comitati per il no all’impianto previsto nell’area di Santa Palomba.

Roma, Gualtieri prima presenta il termovalorizzatore e poi annuncia il rimpasto

Questa sera, 15 ottobre 2024, Gualtieri è intervenuto alla cerimonia di commemorazione del rastrellamento degli ebrei di Roma del 16 ottobre 1943 da parte dei nazisti. Ma, al termine della manifestazione, è filato via evitando i giornalisti. Tutto ciò che aveva da dire sul rimpasto-lampo della sua giunta l’ha affidato a un lungo post su Facebook che fa intendere che esso è partito dalle dimissioni (per motivi personali e professionali) registrate ieri di un pezzo da novanta della sua giunta: l’assessore alla cultura Miguel Gotor. Al suo posto, Gualtieri ha nominato il docente e scrittore Massimiliano Smeriglio, ex braccio destro di Nicola Zingaretti ma candidatosi (senza essere eletto) alle ultime Europee tra le fila di Avs.

Il restyling della giunta Gualtieri, in ogni caso, non si è fermato qui: Andrea Catarci (Avs), fino a oggi assessore al personale è stato spostato alla guida di un nuovo Ufficio di scopo che sarà denominato “Giubileo delle persone e Partecipazione” e in assessorato è stato sostituito con Giulio Bugarini (Pd).

Last but not least: in Campidoglio, è stato deciso anche di far tornare Albino Ruberti che si era dimesso da capo di gabinetto di Gualtieri per la vicenda del video che lo ritraeva mentre urlava nel corso di una lite: “Inginocchiati o ti sparo”.

E comunque: tutta l’operazione, Roberto Gualtieri l’ha descritta con questo post:

Gotor, dando il via al valzer delle poltrone ieri, invece, l’aveva messa così:

Tutto rose e fiori allora? Non si direbbe, ascoltando il segretario del Partito Democratico romano, Enzo Foschi

Foschi (segretario Pd Roma): “La città è in una fase di cambiamenti, per raggiungere i risultati servirebbe il contributo di tutti”

Raggiunto in serata da Tag24.it, Foschi risponde con un tono di voce che tradisce appieno il fatto che per lui, questo martedì 15 ottobre, è stato un giorno pesante:

D Segretario, che ne pensa del rimpasto?

R “Ne ho preso atto”.

D In che senso?

R “La legge consente ai sindaci di cambiare gli assessori…”

D Però?

R “Però il tema è questo: bisognerebbe politicizzare di più l’azione amministrativa”.

D Che significa “politicizzare di più”?

R “Significa che davanti a questa destra così agguerrita in città, il Pd è giusto che rivendichi le cose buone che fa l’amministrazione e che ne corregga altre”.

D Questo rimpasto di metà consiliatura mette Gualtieri da una parte e il Pd dall’altra, dica la verità.

R “No, no: non dico questo. Ripeto: il sindaco poteva fare ciò che ha fatto. La legge glielo consente”.

D Le sue scelte non avranno ripercussioni nel partito o in consiglio comunale?

R “Non credo”.

D Stiamo alla stretta finale per l’opera, con il Giubileo e lo stadio della Roma, più importante della consiliatura: il termovalorizzatore.

R “Ieri è stato presentato il progetto, si stanno rispettando i tempi”.

D Senza se e senza ma.

R “Beh, voci discordi ci sono anche all’interno del partito. Ma l’accordo c’è”.

D Reggerà?

R “Roma è una città complessa e che vive una fase di grandi cambiamenti. Per questo dico che servirebbe il contributo di tutti: i risultati arriverebbero più facilmente”.