Rischia di diventare una soap opera ancor più avvincente di quelle che, da sempre, fanno la fortuna della tv italiana. Domani, 16 ottobre 2024, potrebbe essere il giorno fatidico nel quale la commissione di vigilanza Rai arriverà alla nomina di Simona Agnes a presidente del Cda dell’azienda di servizio pubblico radiotelevisivo. Un nome non gradito dalle opposizioni, come ribadisce Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, invitando il governo a fare da solo, senza ritirarsi sull’Aventino come fatto finora a causa delle proprie divisioni interne.
Tuttavia, c’è chi ipotizza che qualche voto utile alla nomina della Agnes possa arrivare proprio dal fronte dell’opposizione che, negli ultimi tempi, non ha brillato per compattezza…
Vigilanza Rai, Bonelli boccia Agnes come presidente del Cda: “Non la voteremo”
Dopo un tira-e-molla infinito e per nulla avvincente, l’esecutivo sembra intenzionato a chiudere la partita nella votazione che avrà luogo domani in commissione.
Brucia ancora la ‘figuraccia’ rimediata lo scorso 9 ottobre, quando la maggioranza non si presentò in commissione così da non raggiungere il numero legale. Da allora, non sono mancate le solite polemiche e accuse reciproche da un campo all’altro dell’arco parlamentare.
Oggi, 15 ottobre 2024, i due fronti sembrano, almeno a parole, compatti.
Ecco, quindi, che l’esponente di Avs conferma ai cronisti, tra cui l’inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, la chiusura alla nomina della Agnes, sostenendo che, da parte loro, non c’è “nessuna novità” perché “non la voteremo“.
Una posizione netta che punta, come conferma lo stesso portavoce dei Verdi, a “evidenziare le contraddizioni della maggioranza“, alla quale Bonelli si rivolge senza mezzi termini con un attacco che sa di provocazione: “Se hanno i numeri se la devono votare loro“.
Voti alla Agnes dalle opposizioni? L’esponente di Avs si dice “abbastanza sicuro” che non arriveranno
Tuttavia, le divisioni caratterizzano (e non raramente…) anche il fronte dell’opposizione.
Lecito, dunque, chiedere a Bonelli se tema possibili ‘franchi tiratori’ tra le fila delle opposizioni che potrebbero, con il loro voto, dare un aiuto al governo nell’elezione della Agnes. Un’ipotesi che l’esponente Avs sembra escludere categoricamente, dicendosi “abbastanza sicuro” che non avverrà.
Non proprio la proverbiale ‘botte di ferro’ dunque.
Del resto, se da un lato il centrosinistra aveva denunciato la maggioranza di aver disertato la commissione di cinque giorni fa perché divisa e, dunque, priva dei numeri necessari alla nomina della Agnes, dall’altro esponenti del governo avevano replicato che era proprio l’opposizione a non aver trovato una linea comune e di ostacolare per questo la votazione.
Un rimpallo di accuse nel quale, a rimetterci, è come sempre qualcun altro. In questo caso, l’azienda culturale pubblica più importante d’Italia.