Un coro unanime si alza oggi, 15 ottobre 2024, da piazza Vidoni a Roma, nei pressi del Senato della Repubblica. Un urlo di protesta delle Famiglie Arcobaleno e di numerosi esponenti politici delle opposizioni contro il ddl proposto da Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia, che rende la Gpa (gestazione per altri, comunemente nota come maternità surrogata) ‘reato universale’.
La legge, attesa a breve in Senato per la sua definitiva approvazione, viene contestata dai manifestanti sotto tutti i punti di vista, da quello civile a quello più prettamente giuridico. Tutti concordi, comunque, nel ritenere il provvedimento l’ennesimo schiaffo in faccia da parte del governo nei confronti della comunità Lgbtqia+.
Ddl Varchi, le Famiglie Arcobaleno in piazza contro la legge attesa in Senato: “Ci vogliono sterili”
Dopo l’approvazione in Commissione Finanze, lo scorso luglio, e quella alla Camera dei deputati, la legge arriverà a breve in Senato dove l’esito della votazione appare scontato, con la maggioranza pronta a votare compatta.
La nuova misura andrà ad inasprire un reato già esistente, dal momento che la Gpa è illegale in Italia, rendendolo universale e cioè andando a colpire chi, rispettando il divieto, decidesse di recarsi all’estero per svolgere tale procedura. Le pene previste sono:
- multe tra i 600 mila euro e 1 milione;
- carcere da tre mesi a due anni.
Una severità che i manifestanti interpretano come l’emblema di una volontà punitiva del governo verso le famiglie omogenitoriali. Una di queste, formata da due papà di due gemelli di 10 anni e raggiunta in piazza dall’inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, parla di “legge puramente ideologica” il cui unico scopo è “criminalizzare noi come famiglie e i nostri figli“.
“Vogliono portare noi della comunità Lgbtqia+ a diventare sterili“, accusano rivolgendosi all’esecutivo per poi attingere alla loro esperienza personale per smontare una delle tesi ricorrenti quando si parla di maternità surrogata, riguardante la mercificazione del corpo delle donne:
“Non sarebbe possibile per noi mantenere una relazione di affetto, di amore, di vicinanza e di familiarità con queste donne, se le avessimo obbligate a fare qualcosa. Questo è il punto su cui tutti dovrebbero riflettere. Nessuna vittima rimane in armonia con il proprio carnefice. Se fossimo carnefici, le donne si allontanerebbero da noi, e invece non lo fanno“.
E proprio sulla donna e la sua libertà di decidere cosa fare del proprio corpo insiste Mariolina Castellone del Movimento 5 Stelle. Per lei è necessario prevedere in Italia una legge che “renda questa pratica (la Gpa, n.d.r.) solidale, altruistica, gratuita“, Accusa, invece, il governo Meloni di “fare dei passi indietro” sul fronte di questi diritti, mettendo in discussione il fatto “che gestazione e maternità sono due cose separate“.
Per Magi la legge “è un obbrobrio giuridico” e Zan (Pd) provoca Meloni: “Perché non dice a Elon Musk che è un criminale?”
Parole durissime sono, invece, quelle usate da Nichi Vendola che parla di “stagioni di caccia” aperte dalla destra per aizzare i loro “giornali, tv e politici da marciapiede” contro “gli omosessuali, le lesbiche, coloro che provano a diventare famiglia“.
L’ex governatore della Puglia chiede retoricamente perché definire ‘crimine universale’ qualcosa che ovviamente, non lo è, essendo legale “negli Stati Uniti d’America o in mezza Europa“. La sua risposta è che la formula serva esclusivamente “a mettere stigma in testa ai nostri figli, a insultare le nostre famiglie“.
Si concentra, invece, sul piano prettamente giuridico Riccardo Magi, segretario di +Europa, definendo la legge “un obbrobrio“ sotto questo aspetto, “perché porterà, qualora si tenterà di applicare il reato universale, a dei ricorsi“. Non solo, Magi annuncia che la battaglia di +Europa si estenderà anche contro il reato nazionale, con una proposta di legge per abolirlo già depositata.
Infine, Alessandro Zan del Partito democratico attacca direttamente la presidente del Consiglio Meloni, ricordandole che il suo amico Elon Musk “ha due bambini nati da Gpa“ ma che lei non si azzarda a definirlo un criminale perché “è eterosessuale, bianco e, soprattutto, l’uomo più ricco del mondo“.