Ha colpito con un coltello Manuel Mastrapasqua per un paio di cuffie del valore di 14 euro, apprendendo poi della sua morte dai social network. Daniele Rezza ha risposto alle domande del giudice Santoro- che ne ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere- da San Vittore.

Al mattino ho aperto Tik Tok e ho visto la notizia di un ragazzo morto a Rozzano e ho pensato che ero stato io, perché la via era quella, il punto era quello

ha riferito il 19enne, reo confesso dell’omicidio, ieri 14 ottobre 2024. Le cuffiette sono state poi trovate nella spazzatura, dove le aveva buttate il padre del ragazzo, Maurizio. Come lui stesso ha raccontato agli inquirenti.

Omicidio Rozzano, il racconto del padre di Daniele Rezza: “Mi ha detto che aveva tirato una pugnalata a un ragazzo, poi si è messo a ridere”

Maurizio Rezza, sentito come testimone sabato 12 ottobre 2024, ha ricostruito la sua versione rispetto a quanto accadde la notte in cui Manuel Mastrapasqua, 31enne di Rozzano, è stato aggredito dal figlio Daniele. Ammettendo di essere stato lui a gettare via le cuffiette “dove c’è l’Area 51 in via Lombardia”, in una “pattumiera pubblica di colore verde”.

Quella sera è arrivato tardi a casa e siccome lui tante volte ne ha combinate diverse e quella sera mi ha detto ‘ho fatto a botte con uno’, gli ho chiesto se mi prendesse in giro: ha detto di no. Aveva portato a casa delle cuffie. Il giorno dopo mi ha chiesto di buttarle. Mi era venuto il dubbio che scherzasse sul fatto che aveva fatto a botte perché tante volte lo aveva fatto

ha riferito agli investigatori, aggiungendo che Daniele “era tornato a casa alle 3”.

Ho il dubbio che sia passato prima da casa e poi se ricordo bene perché era fuori dal pomeriggio dalle 15.00. Credo che sia rientrato per poi riuscire, mi disse che voleva fare due passi perché era arrabbiato dato che aveva litigato con dei nigeriani. Sono sceso a cercarlo verso le 02.40 (…) E’ rientrato in casa e lì mi ha detto che aveva litigato con un altro ragazzo, gli detto di smetterla di scherzare. Mi ha detto che forse gli aveva tirato una pugnalata, poi si è messo a ridere

sono le sue drammatiche parole. Non sapeva se il 19enne fosse “ubriaco” oppure se avesse “fumato qualcosa”.

Gli ho detto di smetterla di scherzare ed è andato a letto. Il giorno dopo mi ha chiesto di andare a buttare le cuffie, ma non sapevo cosa avesse fatto.

Il 19enne accusato dell’omicidio: “Ho rovinato due famiglie”

“Ho rovinato due famiglie”. Queste le parole pronunciate dal 19enne, come riferito dall’avvocato Maurizio Ferrari. Il legale, dopo l’udienza di convalida del fermo a San Vittore, ha rimesso il mandato per “una scelta personale”.

Quando ho scoperto che il ragazzo era morto non è stato un granché, mi sentivo vuoto. A me dispiace, non conosco la famiglia di questo, ma ho tolto la vita a un cristiano che è figlio di qualcuno. Anche mio padre e mia madre, dargli questa disgrazia… non se lo sarebbero mai aspettato, ti dico la verità

ha ammesso Rezza davanti ai magistrati. Raccontando anche cosa è scattato in lui quando si è trovato davanti Mastrapasqua:

Era la prima volta che uscivo con un coltello. Quando ho visto il ragazzo volevo prendergli tutto nel senso soldi, cellulare, cose che potevo rivendere. Anche le cuffie le ho prese per rivenderle, ma non so quanto ci avrei fatto. Tutto quello che avrei avuto lo avrei venduto.

Quindi la coltellata al petto, quando la vittima he reagito- “Ho sentito solo un sospiro, qualcosa”- e poi la fuga, che si è interrotta ad Alessandria.

Mio padre era incredulo, mi diceva ‘sarà stato qualcuno‘ e io dicevo ‘forse sono stato io‘, ma mio padre era convinto che fosse stato qualcun altro

ha anche aggiunto, in riferimento ai genitori. Ora presi di mira anche dai social, nonostante la madre abbia detto che loro “non sapevano niente”.

Il gip di Milano: “Insussistente capacità di autocontrollo”

 Le “modalità” dell’aggressione, nonché lo “stile di vita” di Daniele Rezza 

denotano un quadro dimostrativo, allo stato, della insussistente capacità di autocontrollo.

Lo ha sottolineato Domenico Santoro, il gip di Milano, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 19enne accusato di rapina e omicidio di pluriaggravato di Manuel Mastrapasqua, ucciso la notte dell’11 ottobre.

Il giudice ha definito “allarmanti” le circostanze con cui Rezza ha

aggredito una persona isolata e inerme al fine di sottrarle qualcosa e subito dopo la sottrazione ha inferto una coltellata mortale alla vittima.