Il bonus mamme lavoratrici è stato confermato anche per il 2025, ma con alcune novità. A partire dal prossimo anno, infatti, alcune categorie di lavoratrici saranno escluse dal beneficio. Si tratta di una scelta non motivata da incidenti burocratici dell’ultima ora, ma piuttosto dalla necessità di riequilibrare le risorse, restringendo la platea delle aventi diritto. Vediamo insieme cosa cambia per accedere al bonus mamme lavoratrici nel 2025.

Bonus mamme lavoratrici 2025

Una volta definiti i criteri principali per l’applicazione della misura, l’INPS, nel messaggio n. 1702 del 6 maggio 2024, ha fornito chiarimenti sul bonus mamme lavoratrici per il triennio 2024/2026, specificando le condizioni per ciascun anno.

Le disposizioni attuative attualmente in vigore continueranno ad applicarsi per i prossimi 24 mesi a partire dal 31 dicembre 2024. Vediamo insieme i principali requisiti per accedere al bonus nel 2025.

 Quali sono le categorie di lavoratrici escluse?

Il governo italiano lavora per promuovere la crescita della famiglia, istituendo diversi aiuti, incentivi e agevolazioni per rafforzare le nascite. Si tratta di una serie di aiuti o agevolazioni che assumono un maggior rilievo dopo il record storico nel calo delle nascite, attestatosi a 379mila rispetto a 393mila rispetto all’anno precedente.

Dopo il confronto con l’ISTAT sulla sistematica riduzione delle nascite, sono state istituite diverse misure che premiano la genitorialità, inclusa l’agevolazione che riguarda l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici, disciplinato dall’articolo 1, commi da 180 a 182 della legge di Bilancio 2024.

L’INPS, nel ribadire l’operatività della misura, nella circolare n. 27/2024, ha spiegato le modalità di rilascio dell’esonero contributivo e l’ammontare dell’aumento netto in busta paga.

Il beneficio economico riguarda sia le lavoratrici impiegate nel comparto privato che in quello pubblico, comprese anche quelle impiegate nel settore agricolo, a condizione che abbiano sottoscritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Non sono ammesse al beneficio le lavoratrici che hanno instaurato un rapporto di lavoro domestico.

 Quali sono i nuovi requisiti per accedere al bonus?

L’attuale normativa vigente prevede l’applicazione dell’esonero contributivo per un periodo abbastanza lungo, compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026. Tuttavia, le condizioni per accedere all’aumento netto in busta paga variano nel corso del triennio.

In particolare, per il 2024, possono presentare la richiesta di partecipazione all’esonero contributivo al proprio datore di lavoro le lavoratrici madri con due o più figli. Il beneficio viene riconosciuto fino al raggiungimento dei 18 anni di età del figlio minore.

A partire dal 1° gennaio 2025 potranno richiedere l’aumento dello stipendio tramite l’applicazione dell’esonero contributivo solo le lavoratrici madri di tre figli o più. Pertanto, per gli anni a seguire e fino al 2026, l’esonero contributivo potrà essere richiesto da una ristretta platea di beneficiarie.

Si ricorda che la domanda può essere presentata anche online, direttamente dalla sezione dedicata ‘Utility esonero lavoratrici madri’.

 Come fare domanda per il bonus mamme lavoratrici nel 2025?

Nella suddetta circolare, l’INPS ha spiegato che la misura agevolativa prevede l’abbattimento della quota di contribuzione previdenziale fino a un importo soglia pari a 3.000 euro annui, ripartiti per ogni mese.

Le lavoratrici che intendono avvalersi dell’agevolazione promossa dallo Stato italiano possono presentare la richiesta di esonero contributivo al proprio datore di lavoro. La richiesta di adesione al beneficio dovrà contenere il numero e i codici fiscali dei figli.

L’esonero contributivo viene comunicato tramite la denuncia contributiva (flussi Uniemens) mediante i codici di conguaglio predisposti dall’INPS, se non comunicato tramite l’“Utility Esonero Lavoratrici Madri”.

Infine, si ricorda che la soglia massima di esonero della contribuzione per ciascuna lavoratrice corrisponde all’importo massimo di 250 euro al mese, che corrisponde a 3.000 euro all’anno.

Per le attività lavorative instaurate o concluse nel corso del mese, tale importo viene riproporzionato a 8,06 euro per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.

In conclusione, per il 2025 ci si auspica venga adottata una rimodulazione dei requisiti che consenta alle donne con due figli di accedere alla misura che contribuisce a garantire un aumento del netto in busta paga.

Per maggiori dettagli, si rimanda alla Circolare INPS numero 27 del 31 gennaio 2024