Gli scambi di attacchi tra Hezbollah e l’esercito israeliano continuano a intensificarsi. Le crescenti preoccupazioni internazionali sono rivolte anche sugli attacchi israeliani che hanno coinvolto le forze di pace delle Nazioni Unite, Unifil. La comunità internazionale ha espresso una ferma condanna verso questi attacchi in Libano. Gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio di una batteria di difesa aerea ad alta quota Thaad a Israele. L’annuncio, avvenuto domenica 13 ottobre, ha evidenziato ancora una volta l’alleanza indissolubile tra Washington e Tel Aviv in un momento di crescente tensione nella regione.

Guerra in Libano, Usa: “Invieremo un sistema di difesa antimissile, Thaad”

Gli Stati Uniti invieranno il sistema antimissilistico avanzato Thaad a Israele. Questo sistema rappresenta l’unico mezzo di difesa missilistica statunitense capace di intercettare e distruggere missili a corto, medio e intermedio raggio. L’invio del Thaad rafforzerà ulteriormente le difese aeree di Israele. Oltre a questo sistema, Washington pianifica anche di dispiegare circa 100 soldati statunitensi per gestire e operare in batteria.

La decisione di Washington di inviare il sistema antimissilistico a Israele ha sollevato preoccupazioni su una possibile ulteriore escalation nella regione. Il Thaad, infatti, migliorerebbe notevolmente la capacità di Israele di intercettare i missili, incluse le tipologie solitamente utilizzate dall’Iran. Secondo quanto riportato dalla Cnn, citando una fonte a Teheran, l’Iran avrebbe avvertito gli Stati Uniti che reagirebbe in caso di un attacco da parte di Israele.

Onu: “Le forze di peacekeeping restano in Libano”

Negli ultimi giorni, la sicurezza dei Caschi Blu è diventata una questione di grande preoccupazione, soprattutto dopo che diversi peacekeeper sono rimasti feriti a causa del fuoco israeliano che ha colpito le loro postazioni. Domenica, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha sollecitato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, a ritirare i Caschi Blu dal Libano.

Nonostante gli attacchi che hanno colpito i Caschi Blu, i peacekeeper dell’Onu rimarranno in Libano. In una dichiarazione del 13 ottobre, il portavoce del Segretario Generale, Stephane Dujarric, ha esortato le parti coinvolte a “garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite“. Dujarric ha ribadito il suo appello per la cessazione delle ostilità.

Nella dichiarazione si afferma che “gli attacchi contro i peacekeeper violano il diritto internazionale, incluso il diritto internazionale umanitario, e possono costituire un crimine di guerra”. Il portavoce dell’Unifil, Andrea Tenenti, ha commentato l’attuale situazione e la decisione dell’Onu in un’intervista a RaiNews24:

La situazione resta molto grave e peggiora di ora in ora. Le ultime due settimane hanno fatto registrare attacchi quotidiani contro la missione, attacchi che sono stati deliberati da parte dell’esercito israeliano. Subito dopo gli israeliani ci hanno detto di lasciare le aree e le posizioni vicino alla Linea Blu, ma la Missione ha deciso di restare, perché siamo qui su mandato dell’Onu che è un mandato del Consiglio di sicurezza. Si rimane perché è importante mantenere una presenza internazionale del sud del Paese.

Anche il capo della politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha dichiarato che l’Unione “condanna tutti gli attacchi contro le missioni delle Nazioni Unite”.

Scambio di attacchi

Il gruppo libanese sostenuto dall’Iran ha annunciato di aver preso di mira una base militare israeliana vicino a Netanya situata nel centro del paese. Le forze armate israeliane hanno confermato che i razzi lanciati sono stati intercettati. In un attacco precedente, Hezbollah aveva dichiarato di aver colpito una base navale vicino alla città portuale di Haifa. Le forze israeliane hanno specificato che la maggior parte dei razzi sono stati intercettati, mentre alcuni sono caduti in aree aperte senza causare danni significativi. Un altro attacco con droni ad una base militare nel nord di Israele, nei pressi della città di Binyamina, ha causato la morte di quattro soldati israeliani.

Secondo i dati annunciati il 13 ottobre dal ministero della Salute libanese, il bilancio delle vittime degli attacchi aerei israeliani in Libano nell’ultimo anno ha raggiunto quota 2.306, mentre i feriti sono 10.698. Solo il 12 ottobre, 51 persone hanno perso la vita e 174 sono rimaste ferite.