Proseguono senza sosta le ricerche di Gennaro Fiscarelli, scomparso da Cerignola, in provincia di Foggia, il 5 ottobre 2024.
Il ragazzo si è allontanato, la sera dello scorso sabato, intorno alle 22:30, per prendere ai festeggiamenti de “La Notte Bianca dello Sport”. Il 32enne ha salutato la madre e ha raggiunto la sua comitiva di amici, con cui è fortemente legato.
Ha preso, come di consueto, l’automobile del genitore e intorno alle 2 del mattino, a fine serata, ha accompagnato un suo coetaneo a casa, dopodiché si sono salutati. Lui però, alla sua abitazione, non c’è mai arrivato.
A denunciarne la sparizione è stata la mamma, che il mattino seguente, non ha trovato il giovane nella sua stanza da letto e ha percepito che qualcosa non andasse.
In passato, si era allontanato massimo per un giorno, ma aveva sempre avvisato il parente sui suoi potenziali spostamenti.
Poche ore dopo la denuncia una macabra scoperta: la Fiat Bravo amaranto di famiglia è stata rinvenuta carbonizzata ma senza alcun passeggero a bordo.
Secondo le prime indagini delle forze dell’ordine, sono state ritrovate nelle zone limitrofe al mezzo, macchie di sangue, tracce biologiche e liquido pilifero, oltre lo smartphone spento ma perfettamente conservato dell’over 30.
Tag24 ha intervistato in esclusiva Giuseppina, madre di Gennaro Fiscarelli, per ricostruire insieme gli ultimi momenti di questa drammatica vicenda.
Gennaro Fiscarelli, scomparso da Cerignola, in provincia di Foggia: intervista alla madre del 32enne
Al telefono con Tag24, la madre di Gennaro Fiscarelli è emotivamente distrutta per la scomparsa del 32enne:
“Purtroppo mio figlio ha avuto un piccolo problema di legge due anni fa, ma si tratta di qualcosa di poco valore” racconta la donna. “Negli ultimi tempi mi diceva ‘Mamma, le cattive amicizie le ho allontanate, ora frequento pochi ma buoni‘, aveva capito i suoi errori passati e rigava dritto”.
“La sera del cinque ottobre alle 22:30 è uscito di casa e non è più tornato, ma io non potevo saperlo perché stavo dormendo. Il mattino seguente, ho visto la sua stanza chiusa e pensavo stesse riposando. Quando ho aperto la porta per prendere le chiavi della macchina, che metteva sempre sul comodino e andare al LIDL per fare la spesa, ho capito che era successo qualcosa. Preciso che l’automobile non è di proprietà di Gennaro, ma mia”.
“Gennaro mi ha sempre telefonato per avvisarmi dei suoi spostamenti. Perché questa volta non l’ha fatto?”
Il racconto prosegue e Giuseppina ricostruisce le fasi precedenti alla denuncia di scomparsa:
“Quando ho visto la stanza vuota mi sono detta ‘E adesso dov’è?’ e ho provato immediatamente a telefonargli, ma lo smartphone risultava spento” e già questa era una cosa che non mi piaceva, perché lui poteva tranquillamente ricaricare il cellulare nell’auto. Perché non l’ha fatto? Quando stava per scaricarsi, in generale, lo metteva immediatamente sotto carica”.
“Ho inizialmente aspettato, mi sono detta ‘Forse non avrà caricato il cellulare e avrà dormito da qualche amico? Rientrerà al più presto, come sempre, nella mattinata. In passato era capitato che dormisse da qualche amico, amica, ma rientrava sempre. Non aveva mai superato il giorno fuori. Mi ha sempre chiamato, la mattina del 6, unica volta, non l’ha fatto“.
“Mio figlio sa bene che ho problemi di salute e non può assolutamente farmi preoccupare o star male. Cercava sempre di non farmi agitare, dato che ho problemi di cuore. Però dopo una mattinata intera senza notizie, il pomeriggio e poi la sera, l’apprensione doveva arrivare per forza. L’ho chiamato tante volte, moltissime e mi sono chiesta ‘Chissà dove sta Gennaro mio? Prima o poi lo riaccende’ Sono una mamma che giustamente si preoccupa”.
Il 6 ottobre la denuncia ai carabinieri: poche ore dopo l’automobile di Gennaro è stata ritrovata carbonizzata
“La domenica sera ho denunciato la scomparsa in questura, mi hanno mandato la pattuglia e sono andata dai carabinieri. Io alle 22 ero già lì. La mia automobile, totalmente carbonizzata, è stata ritrovata secondo le forze dell’ordine il lunedì seguente, mentre alcune testate riportavano la domenica, mi è stato assicurato del contrario”.
“Non so se mio figlio sia in pericolo, le dico la verità. Cosa può essere successo a Gennaro di tanto grave da sparire? Forse non lo saprò mai. Come tutte le mamme, converrà con me, ‘I figli escono di casa, mica sappiamo tutte le cose che fanno?’“.
“Come ho detto ai carabinieri, tutta la comunità locale di Cerignola, gli voleva bene, era sempre il primo a suonare il clacson con la macchina, chiacchierare con tutti e socializzare. Un ragazzo rispettoso con l’educazione fino alla punta dei capelli. Non c’è una persona che non elogia mio figlio”.
A fine serata, Gennaro ha riaccompagnato il suo amico a casa
“Gennaro è stato visto intorno all’1:30 di notte offrire un cocktail ad una ragazza, ad un chiosco. Successivamente sono andati in piazza, hanno festeggiato un altro po’, quello che le sto riferendo è negli atti dei carabinieri” spiega Giuseppina.
“Dopodiché ha salutato tutti e con il suo amico si è diretto verso casa. Stando al racconto del coetaneo, lo avrebbe accompagnato e salutato come di routine“.
“Da quell’ora in poi, di mio figlio non si è saputo più nulla. Tutta la sua storia finisce purtroppo quella notte. Tante sono le domande e poche le risposte a riguardo”.
Tracce di sangue nella zona vicina al rinvenimento della Fiat Bravo: la pista Lupara Bianca
La madre di Gennaro ha voluto smentire il rinvenimento di tracce di sangue, biologiche e pilifere vicino la Fiat Bravo ritrovata dai carabinieri o un potenziale caso di Lupara Bianca.
“Non è stato trovato nulla, non date retta ad alcuni mass media. Mio figlio non ha mai fatto parte di alcuna società mafiosa, criminale, di alcun genere” dice Giuseppina.
“E le chiedo gentilmente di farmi fare una precisazione ‘Gennaro non è pluripregiudicato come raccontato recentemente da numerose testate online. Ha avuto semplicemente un fermo di tre giorni e me l’hanno riportato a casa senza alcun problema. Ribadisco che da ‘quel momento in poi, ha sempre rigato dritto’ lo portano tutti sul palmo della mano”.
“Sulle tracce di sangue, è meglio chiarire anche questo passaggio. Vicino casa e in quella zona, è pieno di cani, alcuni abbandonati e spesso tra loro si azzuffano. Secondo il resoconto dei carabinieri, si tratta di sangue animale ed è stata smentita la pista di Lupara Bianca. Stiamo già soffrendo, fare speculazione su questo argomento, è troppo per noi familiari”.
L’appello disperato di Giuseppina: “Gennaro torna a casa, ti vogliamo tutti bene. Ti prometto che qualsiasi cosa la risolveremo insieme”
Infine, Giuseppina ha voluto rivolgersi direttamente all’amato figlio: “Gennaro, qualora leggessi questo messaggio, ti prego, torna a casa. Qualsiasi cosa sia accaduta ti prometto che la risolveremo insieme, sai che ho problemi di salute e questa situazione mi sta generando un enorme sofferenza“.
“Torna dalle persone che ti voglio bene. Cerignola intera è in apprensione per te, partendo da me, fino ai tuoi amici. Sei importante per ognuno di noi e sanno tutti che sei un bravo ragazzo”.