Nuova svolta in uno dei misteri che da cento anni affascina gli appassionati della montagna. Sarebbe stato ritrovato lo scarpone di un alpinista britannico, Andrew Irvine, scomparso nella spedizione in Nepal sul monte Everest nel 1924. La coraggiosa impresa è costata la vita a lui e al suo compagno d’avventura, George Mallory. La coppia di esploratori, nella speranza di guardare il cielo dalla vetta più alta del mondo, non ha mai più fatto ritorno. Scopriamo chi era l’alpinista e tutti i dettagli sui nuovi sviluppi in merito alla vicenda.

Chi era Andrew Irvine, l’alpinista scomparso sull’Everest nel 1924?

Andrew “Candy” Irvine era un alpinista britannico nato a Birkenhead nel 1902, passato alla storia per aver partecipato nel 1924, all’età di 22 anni, alla terza spedizione del Regno Unito per la scalare il monte Everest, la vetta più alta del mondo (8.849 metri), situata in Nepal.

Lo scalatore tentò di compiere l’impresa straordinaria, la più ambita nell’alpinismo, insieme all’amico e collega di cordata George Mallory, senza successo. Volevano essere i primi a portare a termine l’avventura, invece arrivarono a circa 250 metri dalla cima. Irvine e il suo compagno scomparvero l’8 giugno di cento anni fa.

La cima dell’Everest è stata raggiunta dal neozelandese Edmund Hillary e la guida sherpa Tenzing Norgay solo molti anni dopo, il 29 maggio 1953.

Il copro di Irvine, a differenza di quello del compagno Mallory – recuperato nel 1999 dall’alpinista Conrad Anker, membro della spedizione “Mallory and Irvine Research Expedition” – non è mai stato ritrovato. Sono stati necessari anni e anni di ricerche per identificare la possibile zona dove potesse essere rimasto intrappolato il cadavere.

Andrew Irvine e il mistero dello scarpone ritrovato

Il team di National Geographic potrebbe aver risolto uno dei misteri più grandi della storia dell’alpinismo. La troupe avrebbe ritrovato in Nepal – di recente colpito da una terribile inondazione – un indizio prezioso per fare luce sulla scomparsa di Andrew Irvine: uno scarpone nel ghiaccio che sembrerebbe essere appartenuto proprio al coraggioso alpinista inglese.

Il ritrovamento della leggendaria calzatura è avvenuto nei pressi del ghiacciaio di Central Rongbuk, situato al di sotto della parete settentrionale dell’Everest. La squadra di National Geographic, composta dal fotografo e regista Jimmy Chin, gli scalatori Erich Roepke e Mark Fisher, si trovava lì a settembre del 2024 per girare un nuovo documentario.

Proprio Jimmy Chin si sarebbe accorto della presenza dello stivale, con dentro un calzino. L’elemento che ha fatto impazzire il regista è stata la scritta riportata sull’etichetta rossa dell’indumento che riportava: “AC IRVINE”. Il regista ha subito annunciato la rivelazione ai suoi compagni d’avventura. Una scoperta che potrebbe risolvere uno dei misteri più grandi legati alla montagna dell’Everest.

La super notizia è stata prontamente data alla 64enne Julie Summers, la pronipote di Irvine, che nel 2001 ha scritto una biografia proprio sul mitico alpinista, “Fearless on Everest: The Quest for Sandy Irvine”. La donna, felice del ritrovamento, ha detto:

“È un oggetto che gli apparteneva e ha un po’ di lui dentro. Racconta l’intera storia su cosa è probabilmente successo. Forse i suoi resti sono stati trascinati dalle valanghe giù dal monte, schiacciati dal ghiacciaio in movimento. Considero questa notizia qualcosa di vicino alla conclusione”.