I lavoratori autonomi titolari di Partita Iva hanno tempo fino al 31 ottobre per presentare la domanda del bonus ISCRO da 800 euro.

La lunga fase sperimentale della misura ha fatto il suo corso e, adesso che il bonus è entrato a regime, cambiano anche i requisiti di accesso.

Non parliamo di una misura che ha fatto molta presa sulla platea dei beneficiari potenzialmente interessati: i risultati sono stati pressoché scarsi. Però, con la conclusione della sperimentazione e con l’entrata a regime vera e propria i requisiti di accesso sono diventati meno stringenti. Potrebbe trattarsi di una mossa per accendere maggiore interesse nei confronti della misura.

Chi sono i destinatari del bonus ISCRO

Dopo una lunga fase sperimentale durata per ben tre anni, il bonus ISCRO per le Partite Iva ha raggiunto solo una piccola parte dei potenziali beneficiari.

È stata una di quelle misure che non ha fatto molto presa tra i contribuenti. Potremmo additare gli scarsi risultati ai requisiti di acceso, prima troppo stringenti. Secondo i dati, nel 2023, la misura è stata richiesta da 465 lavoratori autonomi, corrispondenti solo allo 0,1% dei beneficiari. Un dato che va direttamente a impattare sui costi della misura. Al momento, sono modesti considerando un onere di 3 milioni di euro a fronte dei circa 25 milioni di incassi per la Gestione Separata INPS.

Rispetto ad altri contributi fiscali destinati a diversi contratti e tipologie di contribuenti, l’ISCRO non ha avuto lo stesso benvenuto. Si pensi che la Dis-Coll è stata richiesta da 3% dei beneficiari e la Naspi dal 16%.

Proprio sui beneficiari dedicheremo la nostra attenzione. A chi spetta l’ISCRO? Attualmente, i requisiti da possedere sono i seguenti:

  • Essere iscritti alla Gestione Separata dell’INPS;
  • Assenza di trattamenti pensionistici diretti;
  • Aver prodotto un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% rispetto alla media degli anni precedenti;
  • Soglia di reddito percepito nel 2023 deve risultare inferiore ai 12.000 euro;
  • Essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • Non essere percettore dell’Assegno di inclusione.

Come presentare la domanda per il bonus ISCRO da 800 euro

La domanda deve essere presentata entro il 31 ottobre 2024, solo ed esclusivamente per via telematica sul sito dell’INPS.

Se la domanda viene accolta, allora il contributo verrà corrisposto per sei mesi. Una volta terminato il periodo di copertura, il beneficiario non potrà richiedere il bonus per il biennio successivo.

Quindi, chi presenta la domanda nel 2024, dovrà attendere al 2027 per richiedere nuovamente l’ISCRO da 800 euro.

Abbiamo appena menzionato l’importo della misura. L’ISCRO prevede il 25% su base semestrale della media dei redditi da lavoro dichiarati nei due anni precedenti l’inoltro della domanda.
L’importo massimo della misura arriva a 800 euro, con un minimo che arriva a 250 euro.

Come cambia l’ISCRO rispetto alla fase sperimentale e perché adesso conviene di più

Il principale ostacolo della misura era determinato prevalentemente sul fronte dei requisiti. Rispetto alla fase di sperimentazione, il bonus ISCRO è stato reso più flessibile ed esteso a molti più potenziali beneficiari.

Quest’anno, per accedere all’ISCRO è necessario avere un reddito di lavoro autonomo fino a 12.000 euro. In precedenza, il reddito era fissato a 8.145 euro.

Cambiano molti altri parametri, a partire dall’aumento della percentuale di riferimento di riduzione del reddito. Il calcolo si basa ai due anni precedenti la domanda. Durante la fase sperimentale della misura, invece, il calcolo si basava ai tre anni.

Lo stesso requisito si anzianità subisce una variazione importante. Il requisito di anzianità, che viene parametrato dall’apertura della Partita Iva, passa da quattro anni a tre anni.

Basterà questo cambio di rotta a superare le difficoltà di accesso al bonus per le Partite Iva?

Bonus ISCRO in 5 punti

  • Scadenza per la domanda: i lavoratori autonomi con Partita Iva hanno tempo fino al 31 ottobre 2024 per richiedere il bonus ISCRO da 800 euro;
  • Evoluzione dei requisiti: la misura, dopo una fase sperimentale, ha semplificato i requisiti di accesso per attrarre più beneficiari;
  • Destinatari del bonus: per accedere, è necessario essere iscritti alla Gestione Separata INPS, non avere pensioni dirette, e un reddito di lavoro autonomo inferiore a 12.000 euro nel 2023;
  • Modalità di richiesta: la domanda deve essere presentata telematicamente sul sito dell’INPS. Se accettata, il contributo verrà erogato per sei mesi;
  • Cambiamenti significativi: i requisiti sono diventati meno stringenti, con un reddito massimo aumentato da 8.145 euro a 12.000 euro e una riduzione della percentuale di reddito necessario rispetto agli anni precedenti.