L’incursione delle forze ucraine nella regione russa di Kursk rappresenta un’importante svolta nella guerra che dura ormai da due anni e mezzo. I giornalisti stranieri, tra cui Stefania Battistini e Simone Traini della Rai, che hanno raccontato l’offensiva ucraina nel mese di agosto, sono stati accusati dalle autorità russe di attraversamento illegale del confine. Questo processo legale ha suscitato indignazione e preoccupazione per la libertà di stampa. Mentre il procedimento giudiziario prosegue, il tribunale regionale di Kursk ha recentemente emesso un mandato d’arresto nei confronti dei due giornalisti della Rai.

Russia, mandato d’arresto per due giornalisti della Rai Battistini e Traini

Il 6 agosto, l’esercito ucraino ha avviato un’incursione nella regione russa di Kursk, che confina con l’oblast di Sumy situato nel nord-est dell’Ucraina. Questa offensiva rappresenta una svolta significativa nella guerra iniziata nel febbraio 2022 poiché segna il primo sconfinamento delle forze ucraine dall’inizio del conflitto.

L’attività militare è stata lanciata proprio mentre l’esercito di Mosca continuava a avanzare nel sud-est dell’Ucraina verso la città di Pokrovsk, un’importante tratta logistica. Questo contesto ha reso l’incursione ucraina ancora più significativa e ha segnato un cambiamento nelle dinamiche della guerra.

L’incursione ucraina ha anche un’importanza storica. Rappresenta la prima invasione di territorio russo dopo la Seconda guerra mondiale. L’amministrazione di Volodymyr Zelensky punta a cambiare la rotta del conflitto con questa offensiva cercando di creare una zona cuscinetto tra i due paesi e costringere Mosca ad accettare una pace giusta.

Nel mese di agosto, diversi giornalisti occidentali si sono recati a Kursk per documentare questa significativa evoluzione della guerra e riprendere l’impatto di questa attività militare.

Le indagini della Russia

Le indagini del Servizio di sicurezza federale russo su oltre 10 giornalisti sono state avviate diverse settimane fa. Il 12 settembre, la Russia ha inserito Stefania Battistini e Simone Traini nella lista dei ricercati, insieme ad altri giornalisti di Deutsche Welle, Cnn ed emittenti ucraine.

Il 7 ottobre, un tribunale di Kursk ha emesso una decisione di arresto in contumacia nei confronti dei due giornalisti della Rai, accusati di essere entrati illegalmente nel territorio russo. Oggi, 11 ottobre, il tribunale ha annunciato la stessa misura anche per Nick Paton Walsh della Cnn. Queste azioni hanno sollevato preoccupazioni sulla libertà di stampa.

Battistini: “Si tratta di una limitazione della libertà di stampa”

Battistini ha risposto alle domande dei giornalisti nelle vicinanze della Camera dei Deputati, dove si è tenuta la cerimonia per il 70esimo anniversario della televisione e il 100esimo della radio:

Il questo caso a essere messo a rischio è un principio che è quello di libertà di stampa. È un accusa di attraversamento illegale dei confini su una zona di combattimento. Non parliamo di una zona che era sotto controllo russo ma di una zona che gli ucraini hanno invaso… Ci è sembrata una notizia storica e ci è sembrato doveroso raccontarla a chi ci ascolta.

È preoccupata?

Non sono preoccupata, non personalmente. È un tentativo anche di dire agli altri giornalisti: “Non entrate nella regione di Kursk perché sennò vedete che cosa vi succede”.