Per la seconda volta in due giorni Israele attacca una base dell’Unifil, la missione di pace in Libano dell’Onu. Nella giornata di ieri un carro armato israeliano ha sparato contro una torre di osservazione di una base dell’Unifil ferendo due persone. Oggi 11 ottobre 2024 l’episodio si è ripetuto a Naqoura dove sorge la principale postazione della missione di pace delle Nazioni Unite.

Nell’ultimo anno Israele ha spesso contestato l’Onu, arrivando a dichiarare il segretario António Guterres come ‘persona non gradita‘. Dopo l’inizio delle operazioni militari in Libano, l’Unifil ha intensificato i suoi sforzi ed è diventata bersaglio dell’Idf negli ultimi giorni. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha definito l’atto “un crimine di guerra“. Da parte delle forze armate israeliane o dal governo di Tel Aviv non sono ancora arrivate scuse.

Perché Israele attacca l’Unifil?

In questo momento Unifil costituisce un elemento di intralcio per le forze armate di Israele. La presenza dei peacekeepers impedisce l’utilizzo di armi che sono vietate dalle convenzioni internazionali che aiuterebbero Israele a chiudere la guerra nel breve periodo ma provocando molte vittime. Dal punto di vista tattico invece il ritiro delle truppe dell’Unifil permetterebbe la penetrazione di riservisti dal nord di Israele all’interno del territorio del Libano. L’assenza della missione di pace permetterebbe di circondare i miliziani di Hezbollah e infliggere un colpo fatale al Partito di Dio. Sempre secondo Israele, vicino alle basi si nasconderebbero i combattenti di Hezbollah.

Esistono tuttavia ragioni meramente ideologiche. Alcuni dei vertici di Israele hanno ribadito più volte che la missione Unifil ha fallito nel tentativo di portare la pace in Libano e che ha addirittura servito l’assist ad Hezbollah per riorganizzarsi negli ultimi venti anni. L’azione militare di ieri da parte di Israele contro una base Unifil ha provocato il ferimento di due soldati.

Quali sono i compiti dell’Unifil

Nata nel 1978, l’Unifil doveva permettere il ritiro delle truppe israeliane dal Libano e supportare Beirut nel ristabilire l’autorità sull’area meridionale del Paese. Negli anni la missione non è riuscita a garantire l’aiuto promesso alle forze armate libanesi che non sono mai riuscite a prendere pienamente il controllo del territorio. Unifil non è riuscita a evitare le crescenti tensioni tra Hezbollah e Israele, il braccio armato del Partito di Dio è riuscito a riorganizzarsi dal 2006 per combattere l’esercito di Tel Aviv.

Negli scorsi giorni, Unifil non è riuscita a impedire l’inizio delle operazioni militari israeliane sul territorio libanese. In compenso la missione delle Nazioni Unite è riuscita a evitare in questi anni tensioni tra le parti in guerra, a garantire la difesa dei residenti nell’area di confine e lo sviluppo di quest’ultima nonostante le difficili condizioni create dal conflitto.

Per ora l’Unifil non sembra intenzionata a ritirarsi dal sud del Libano. Sono ancora forti le conseguenze sulla Comunità internazionale del ritiro delle truppe dall’Afghanistan che ha permesso la salita al potere dei talebani nel 2021. Il ritiro dell’Unifil consentirebbe a Israele di compiere indisturbata le sue azioni militari mettendo in crisi il sistema delle relazioni diplomatiche e rischiando di innescare un conflitto esteso a tutto il Medio Oriente.