Israele–Iran, qual è la situazione fra i due paesi? Diverse fonti giornalistiche sia israeliane sia statunitensi affermano che i vertici politici e militari israeliani hanno pronti i piani di attacco contro l’Iran: l’obiettivo è eliminare i siti in cui viene arricchito l’uranio per scopi militari.
Il rischio di un ulteriore allargamento della guerra in Medio Oriente è concreto? Ecco tutti gli ultimi aggiornamenti.
Guerra in Medio Oriente, Israele sta pensando ad un attacco contro l’Iran?
Una voce che circola da alcuni giorni ha messo in allarme ancora di più chi segue le vicende della guerra in Libano e in Palestina. Israele starebbe pensando ad un attacco preventivo contro l’Iran, per evitare che questi sviluppi il suo programma nucleare a fini militari e continui ad appoggiare Hezbollah.
Non sfugge a molti che questo scenario faccia piacere ad attori come l’Arabia Saudita, che si troverebbe uno stato in meno col quale avere a che fare nella regione, ma anche che aggiungere un ulteriore fronte di guerra per Israele potrebbe alla lunga causargli grossi problemi.
A che tipo di attacco stanno però pensando le autorità militari e politiche israeliane? Ieri 10 ottobre 2024 una telefonata fra il primo ministro Benjamin Netanyahu ed il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha portato alla luce qualche dettaglio in più: al quotidiano “Axios” una fonte diplomatica statunitense, rimanendo anonima, ha segnalato che Biden ha apprezzato i passi indietro fatti da Netanyahu.
E’ da due settimane che USA ed Israele discutono a vari livelli di come lo stato israeliano voglia rispondere al recente lancio di missili realizzato dall’Iran. Le forze antiaeree israeliane hanno neutralizzato quest’attacco, ma tutti danno ormai per assodato che l’IDF abbia preparato i piani per un’adeguata risposta.
Il ministro della Difesa Yoav Gallant, di concerto con il premier israeliano, potrebbe incontrare nei prossimi giorni il Segretario della Difesa USA Lloyd Austin, cercando di capire se esistono le possibilità di avere le armi adatte dall’esercito statunitense.
Il Segretario di Stato USA Blinken: “Lavoriamo per evitare l’escalation”
Come affermato a Tag24 da Antonello Sacchetti, esperto geopolitico di Iran e direttore del blog Diruz, è del tutto logico aspettarsi che l’Iran decida in un prossimo futuro di rispondere alle provocazioni e agli attacchi israeliani. Ne va della proiezione di potenza che lo stato iraniano esercita ai suoi confini e oltre, non soltanto nello Yemen o in Libano.
L’interesse principale è capire anche cosa ne pensino i paesi della penisola araba, interessati anche loro – come Israele – a porre un freno alle ambizioni di potenza mostrate negli anni da parte dell’Iran. La decisione unilaterale degli USA di ritirarsi dall’accordo sul nucleare ha portato alla sua ripresa in territorio iraniano, ma anche alla paura che presto ci saranno armi nucleari utilizzabili dall’Iran.
Ci sono politici della destra estrema israeliana che spingono per un attacco che scongiuri questo scenario, così come ci sono analisti geopolitici che avvertono Israele che portando l’Iran a temere per la propria esistenza questi scelga di uscire dal Trattato di non proliferazione nucleare ed evitare ispezioni ai suoi impianti sotterranei.
Da giorni si parla, non soltanto sui media israeliani ma anche su quelli statunitensi, che Israele abbia pronti piani per colpire i siti in cui l’Iran arricchisce l’uranio. Gli Stati Uniti sarebbero freddi al riguardo, perché ciò costituirebbe un vero e proprio atto di guerra, ben diverso dagli attacchi informatici avvenuti negli anni passati.
Parlando a margine del vertice in Laos con i leader dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (Asean), il Segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha ripetuto ancora una volta che l’amministrazione statunitense sta lavorando per evitare un allargamento della guerra in Medio Oriente:
Gli Stati Uniti sperano ancora di evitare un conflitto più ampio.