In tempi di manovra finanziaria, sono le tasse e i loro destinatari ad agitare le acque della politica. La novità delle ultime ore è rappresentata dalla chiara apertura della segretaria del Partito democratico Elly Schlein a una patrimoniale sulle grandi ricchezze, che trova l’immediato plauso di Nicola Fratoianni, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra.

Si tratta di una novità perché poche volte, in passato, la leadership del Pd si era espressa in maniera così inequivocabile nei confronti di un tema considerato tabù dalle frange più moderate all’interno del Nazareno.

Non a caso, infatti, è proprio l’ex Matteo Renzi a chiudere nettamente all’ipotesi, allontanando sempre di più Italia viva dal campo largo.

Patrimoniale, Fratoianni approva l’apertura di Schlein: “Sforzo a chi ha enormi ricchezze per sostenere la sanità”

Il sorriso sul volto di Fratoianni la dice lunga sul suo entusiasmo di fronte alla proposta di Schlein, mutuata da quella analoga del Presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva al G20 e che ha già scatenato la protesta del governo. E questo nonostante un’ombra di sospetto comunque evidente.

Scetticismo che, tra le righe, è lo stesso esponente di Avs a confermare ai cronisti che lo interpellano sulla questione, tra cui l’inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, quando parla della patrimoniale come di una parola che per molti anni ho pronunciato in assoluta solitudine.

Difficile, infatti, negli ultimi anni trovare una ‘sponda’ a una simile proposta da parte di un Pd sempre più moderato e sempre meno progressista. L’ultima volta che dal Nazareno se ne sentì parlare era segretario Pierluigi Bersani, per dire.

Proprio il successore di quest’ultimo, Matteo Renzi, continua a essere uno dei più ferventi oppositori all’introduzione della tassa, che parla di un’idea che non aiuta la costruzione di una vera alternativa, spiegando che “in un Paese normale, la priorità non è far piangere i ricchi” ma “aiutare i poveri“.

Mentre Renzi e Italia viva continuano, dunque, ad allontanarsi dal fronte progressista, quest’ultimo sembra trovare un nuovo collante proprio sulla patrimoniale che, per Nicola Fratoianni, potrebbe rappresentare la risposta al problema della sanità in ginocchio. “Un’ecatombe“, come lui stesso la definisce, che affligge le fasce più deboli della popolazione:

“Penso sia arrivato il momento di chiedere uno sforzo a chi ha enormi ricchezze, magari per rispondere a una sanità che non riconosce più il diritto alla cura e alla salute, con oltre 4 milioni di persone che hanno rinunciato a curarsi e, di questi, oltre 2 milioni e mezzo che lo fanno per motivi economici”.

L’esponente Avs attacca la maggioranza: “Le loro patrimoniali contro i più deboli”

E al governo che leva gli scudi contro la “sinistra che vuole introdurre nuove tasse“, Fratoianni replica che proprio loro contrari alla patrimoniale poi, nei fatti, le patrimoniali le fanno, solo che le fanno sulla maggioranza dei cittadini, sui più deboli.

Si riferisca a misure come le accise e alle “punizioni come quella sul Superbonus, annunciata dal ministro dell’Economia Giorgetti, che potrebbero trovar spazio nella prossima legge di bilancio e che andranno a colpire la “maggioranza dei cittadini che non sono certo quelli più ricchi in questo Paese“.

“Giorgetti dice di sapere a chi chiedere sacrifici. Certo che lo sa: a quelli che li fanno sempre, alla maggioranza di lavoratori e lavoratrici. A coloro che non hanno alternative perché, nel frattempo, mentre il governo aumenta le accise, non investe sul trasporto pubblico locale, costringendo le persone a fare il pieno alla macchina per andare a lavorare per vivere”.

Un esecutivo, accusa infine Fratoianni, che non si assume la responsabilità di ammettere che, dopo aver raccontato “in campagna elettorale e poi nei primi mesi del governo” di non voler introdurre nuove tasse, di fatto le mettono per fare cassa. A spese dei soliti noti.