La definizione del perimetro del campo largo del centrosinistra a livello nazionale e locale è lo scoglio contro il quale potrebbe andare a sbattere il progetto della ricostruzione dell’unità progressista.

Il nodo Italia Viva resta la principale fonte di tensione tra gli ‘alleati’ che su questo punto sembrano non riuscire proprio a trovare una mediazione. Una questione complessa che nel Partito Democratico, e in generale all’interno della coalizione progressista, si sta cercando di trattare su due piani differenti, quello nazionale e quello locale, provando a tenere scissi i due ambiti.

Lo strappo registrato in Liguria con Italia Viva esclusa dalle elezioni regionali, in programma il 27 e 28 ottobre, per il veto del Movimento 5 Stelle, ha portato l’Alleanza a un passo dall’implosione, ma come evidenzia il deputato del Pd Arturo Scotto a Tag24.it occorre lasciare un margine di intervento alle strutture territoriali dei partiti.

Elezioni Regionali 2024, Scotto: “Nelle regioni salvaguardare le alleanze locale”

In Liguria Italia Viva aveva sostenuto e governato nella giunta genovese di Marco Bucci, oggi candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione, e pur essendosene tirata fuori all’ultimo momento – dietro pressione del Movimento 5 Stelle – la sua presenza all’interno della coalizione a sostegno del candidato della sinistra Andrea Orlando, è stata considerata ‘inopportuna’. Diversa la situazione nelle altre due regioni, Umbria e Emilia Romagna, al voto il 17 e 18 novembre dove Italia Viva è parte delle coalizioni di centrosinistra.

“Un tema che forse viene sempre dimenticato, ma che secondo noi è importante. Non è che sulle regioni possono decidere, i perimetri delle coalizioni, i partiti nazionali. C’è uno spazio che riguarda la gestione delle alleanze sul piano locale che va salvaguardato. Se in alcune regioni si è governato insieme o si è fatto opposizione insieme, che si metta in piedi una proposta di governo unitaria non è uno scandalo. “

Ha spiegato Arturo Scotto in relazione alla possibilità che le frizioni liguri possano ripercuotersi nelle altre regioni al voto.

Scotto: “Italia Viva? Nessun veto ma serve compatibilità con la linea.”

Se a livello territoriale un margine di trattativa sembra esserci, nonostante i mugugni e le frasi pronunciate tra i denti da parte di M5s e AvS quando si pronuncia il nome Matteo Renzi che qualche timore comunque lo alimentano, a livello nazionale la situazione sembra un po’ più complicata.

A livello nazionale, spiega il deputato campano, capogruppo del Pd in Commissione Lavoro, è necessario trovare una ampia ‘compatibilità con la linea’ e con i temi entro i quali è possibile lavorare alla composizione del perimetro nazionale. Tra i temi principali individuati c’è proprio l’occupazione, tema su cui ci sono le principali differenze con la posizione di Italia Viva.

Quindi, il campo largo prevede o meno Italia Viva?

“Preferisco chiamarlo campo progressista che prevede tutti quelli che pensano che ci sia bisogno di un lavoro stabile e sicuro, che la ricchezza vada redistribuita, che l’ambiente vada difeso dalle aggressioni chi vuole consumare suolo per arricchirsi. Prevede una scelta molto netta anche in discontinuità con il centrosinistra negli ultimi anni. Se questi sono i paletti vanno bene tutti. Se non ci sono questi orientamenti, non è che qualcuno caccia qualcun altro. È chiaro che sarà difficilmente compatibile con quella linea”.

Una questione di compatibilità per il deputato democratico, quindi non di veti.

“Noi non mettiamo veti su nessuno. Abbiamo detto alcune cose. Mi pare che fino a oggi Italia Viva sul salario minimo abbia detto di no. Lavoro stabile, ben retribuito, superamento dell’impostazione in questi ultimi anni ha caratterizzato anche una parte del centrosinistra. Il lavoro a tempo indeterminato deve costare di più rispetto al lavoro a tempo. Tutele l’ambiente, difesa la democrazia. Io penso che su questo terreno c’è la possibilità di costruire una coalizione ampia. Non mettiamo veti su nessuno.”

Il deputato dem: “Perimetro nazionale è dato da compatibilità sui temi”

Certo non è il Pd a mettere i veti, come sottolineato più volte dalla segretaria Elly Schlein, ma non si può dire lo stesso dagli altri alleati progressisti. Alleati che, come Italia Viva, su alcuni temi si trovano in disaccordo con quella del Pd a livello nazionale, come ad esempio, la politica estera su cui invece Italia Viva è ‘compatibile’.

In ogni caso, per il deputato Pd, il perimetro nazionale della coalizione progressista, si compone dei partiti compatibili con la linea tracciata.

“Io penso che il perimetro nazionale è questo qua. Serve una coalizione progressista in discontinuità con gli ultimi anni, non solo con quelli alla destra. Partire dal lavoro, tutela dei beni pubblici, difesa della democrazia, ambiente, e le cose che ci siamo detti. Poi c’è un terreno locale sul quale va lasciato un po’ di autonomia ai territori.”

Conclude Arturo Scotto.