La notizia è dunque ormai certa: la presidente della Vigilanza Rai, la 5 Stelle Barbara Floridia, ha deciso di ‘saltare’ la convocazione di un altro Ufficio di Presidenza e passare direttamente, in autonomia, alla fissazione di una riunione plenaria venerdì per eleggere senza passare dal via il nuovo presidente della Rai. L’ipotesi di una convocazione in serata, circolata stamane, dunque sfuma. Visto che l’Ufficio di Presidenza viene convocato sentiti i gruppi, la decisione della Floridia sarebbe stata presa dopo aver ricevuto il feedback che la maggioranza avrebbe disertato anche questa seconda convocazione. Si va dunque direttamente in commissione. Se dunque venerdì la Vigilanza si riunirà in plenaria per procedere direttamente al voto sul presidente indicato, ovvero Simona Agnes, si apre un ventaglio di diversi possibili scenari.

Rai, muro contro muro in Vigilanza ma si punta su Simona Agnes

Il più ‘lineare’ sarebbe che la maggioranza si presentasse al voto e che, avendo raggiunto un accordo politico con l’opposizione, riuscisse ad arrivare ai fatidici 28 voti necessari all’elezione, ovvero una maggioranza qualificata comprendente due terzi della Vigilanza. Un’ipotesi che però, al momento, sembra alquanto improbabile se solo stamane la compagine di governo ha mandato deserta la convocazione sulla calendarizzazione di voto (segno che la quadra ancora non è stata trovata). Un’altra ipotesi (che a quanto apprende è la più probabile) è che la maggioranza non si presenti e, dunque, non voti, con il chiaro intento di far mancare il numero legale ed evitare la bocciatura di Simona Agnes.

A quel punto, cosa accade? Non potendosi confermare la nomina di Agnes scatterebbe l’interim in capo al consigliere più anziano, che attualmente è Antonio Marano, consigliere in quota Lega, classe ’56. Secondo l’articolo 22 dello Statuto della Rai, infatti, il consigliere più anziano esercita di fatto già oggi le funzioni di presidente, atteso che l’incarico non è attualmente ricoperto da un membro del cda con una nomina che abbia acquistato efficacia.

Alcuni rumors parlano poi di una ‘terza via’, ovvero la sotterranea intenzione del centrodestra di prendere tempo per arrivare ad un cambio di nome che incontri il favore delle opposizioni, visto il ‘muro’ nei confronti del nome indicato sinora.