Era giugno scorso quando due senatori di Fratelli d’Italia, Marco Lisei e Sara Kelany, presentarono una interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sollevando il caso dell’Imam di Bologna Zulfiqar Khan. I due parlamentari invitavano le autorità competenti a stare ben attente a ciò che predicava il religioso in quanto, secondo delle denunce, tra le quali quella del sottosegretario leghista Alessandro Morelli, predicava la Jihad, la guerra santa. E’ notizia di ieri, 8 ottobre 2024, che contro l’Imam di origine pachistana è stato spiccato un decreto di allontanamento. Ed è notizia di oggi che il giudice del Tribunale civile ha convalidato l’espulsione, sebbene il legale del 54enne abbia già annunciato ricorso al Tar.

Imam di Bologna espulso, Marco Lisei (senatore Fdi): “Le mie erano preoccupazioni fondate, allarme odio razziale”

Le accuse contro l’Imam di Bologna, in Italia dal 1996, sono molto gravi: elogiava come “martiri e liberatori” gli affiliati ad Hamas; negava le violenze perpetrate contro gli israeliani, in primis quelle contro le donne; nei suoi sermoni, inoltre, “esprimeva posizioni connotate da un forte risentimento antioccidentale e antisemita, una retorica omofoba e antifemminista”. Il pericolo era evidente perché, sempre nelle motivazioni del decreto di allontanamento, si legge che poteva “favorire l’infiltrazione di organizzazioni para terroriste”.

Lui, in realtà, ha sempre negato tutto, minacciando finanche delle querele. Ma tant’è: al senatore Lisei, contattato da Tag24.it, non ne risultano.

Lisei (Fdi): “Soddisfatto della scelta del Ministero”

D Senatore Lisei, per l’Imam di Bologna è stata chiesta e convalidata l’espulsione.

R “Sono soddisfatto della scelta operata dal Ministero. Evidentemente, se le indagini che hanno preso le mosse dalla mia interrogazione hanno portato a quest’esito, le preoccupazioni e le segnalazioni che ebbi modo di evidenziare erano fondate”.

D L’espulsione dell’Imam arriva in un periodo particolarmente delicato dal punto di vista dell’ordine pubblico.

R “In questo periodo più che mai, con gli sviluppi della guerra in Medioriente, bisogna prestare grande attenzione sugli episodi di antisemitismo e di odio razziale”.

D Le degenerazioni della manifestazione dei pro Palestina di sabato scorso sono un’ulteriore conferma?

R “Questa è senz’altro una fase delicata, bisogna essere molto vigili”.