Il leader della Lega Matteo Salvini ascolterà l’arringa difensiva della sua legale, Giulia Bongiorno, dall’aula bunker del carcere di Pagliarelli di Palermo dove si svolgerà l’udienza del processo Open Arms che lo vede imputato per aver impedito lo sbarco a Lampedusa della nave dell’Ong spagnola con a bordo 147 migranti. Contemporaneamente i parlamentari della Lega saranno in piazza nel capoluogo siciliano per ‘manifestare solidarietà’ al loro leader che rischia una condanna a sei anni.
Open Arms, la Lega si mobilità per sostenere Salvini: il 18 manifestazione con i big del partito a Palermo
Si avvia a conclusione il primo grado del processo che vede coinvolto il vicepremier Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. Lo scorso 14 settembre, la pubblica accusa ha chiesto per lui una condanna a sei anni. Venerdì 18 ottobre la parola passerà alla difesa, con l’arringa dell’avvocato Giulia Bongiorno, poi i giudici si ritireranno in camera di consiglio per la sentenza.
I fatti contestati al ministro dei Trasporti risalgono all’agosto del 2019, quando da Ministro dell’Interno, bloccò lo sbarco a Lampedusa della nave Open Arms con a bordo 147 migranti. Una vicenda che tenne con il fiato sospeso il paese per 20 giorni. Sono passati cinque anni da quell’estate e tra pochi giorni i giudici di Palermo segneranno con la loro sentenza, qualsiasi sia la loro decisione, un primo punto fermo nella vicenda. Per sostenere la ‘battaglia’ del loro leader, a processo ‘per aver difeso i confini nazionali’ i parlamentari e i big del partito, si ritroveranno a Palermo per una manifestazione di piazza.
6 anni di carcere per aver bloccato gli sbarchi e difeso l’Italia e gli Italiani? Follia.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 14, 2024
Difendere l’Italia non è un reato e io non mollo, né ora né mai. pic.twitter.com/auWMYHBqsM
“La manifestazione ribadirà che la difesa dell’Italia non è un reato, senza aizzare la piazza in modo irresponsabile contro la magistratura e lo Stato”.
Fanno sapere fonti interne alla Lega.
Rixi: “Il tema è la necessità di controllo delle frontiere”
In gioco non ci sarebbe solo il sostegno al segretario nazionale della Lega, ma l’affermazione del principio in base al quale al controllo degli ingressi nel Paese è strettamente correlata la sicurezza dello stato. E’ questo il principio alla base della manifestazione annunciata dalla Lega a Palermo come sottolineato ai microfoni dell’inviato di Tag24.it, Lorenzo Brancati, viceministro delle Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi.
“Il tema non è il sostegno a Salvini o meno, continuiamo a ritenere che in questo mondo sconvolto da tante crisi geopolitiche il tema del controllo degli ingressi nel paese determina la sicurezza dello stesso. Quindi pensare di consentire una permeabilità indiscriminata sulle nostre frontiere vuol dire non garantire la sicurezza dei nostri cittadini.”
Il sottosegretario, per molto tempo tra i possibili candidati del centrodestra alla presidenza della Regione Liguria, è intervenuto anche sulle dichiarazioni rese al Parlamento Europeo, dal presidente ungherese e leader di Patrioti Europei Victor Orbàn sulla necessità di gestire i flussi migratori con hot-spot situati fuori dall’Ue.
“Hotspot fuori dall’Ue? L’Europa deve tornare a parlare con tutti i paesi del Mediterraneo e soprattutto investire in quei paesi, altrimenti il problema dell’immigrazione non lo risolviamo. È chiaro che deve essere gestito con attenzione. In Italia non ci sono stati attacchi terroristici, ma oggi c’è la necessità, con le tensioni che ci sono, di un’attenzione particolare.”
ha dichiarato Rixi.