In partenza il nuovo concorso RIPAM per 2200 assunzioni nel Sud Italia. La maxi procedura concorsuale, volta alla ricerca di funzionari, è prevista dal decreto Sud e avrà termine entro la fine del 2024. I nuovi assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato entreranno già in servizio per la primavera 2025.

I funzionari saranno destinati alle amministrazioni territoriali delle regioni del Sud Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e, inoltre, presso il Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud.

Facciamo un focus su chi può partecipare al concorso, per quali ruoli e, infine, forniamo maggiori informazioni sulla distribuzione dei posti per avere un’idea più chiara e completa sulla maxi procedura concorsuale RIPAM.

2200 assunzioni nel Sud Italia

Ai box di partenza il nuovo concorso pubblico RIPAM per l’assunzione complessiva di 2200 funzionari da destinare alle regioni del Sud Italia. Si tratta di una più che ottima opportunità di lavoro per moltissimi giovani e disoccupati, che avranno la possibilità di essere assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

La maxi assunzione rientra nel decreto Sud, con l’obiettivo di rafforzare la capacità amministrativa e gli stessi enti territoriali interessati, compreso il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il bando di concorso è stato avviato l’8 ottobre: l’iniziativa del Governo è stata sostenuta dalla Commissione europea e finanziata con risorse europee e nazionale attraverso il Programma Nazionale Capacità per la Coesione 2021-2027.

Per quanto riguarda tutti quegli enti che non potranno beneficiare delle nuove assunzioni, è prevista un’iniziativa parallela. Questa iniziativa di rafforzamento dovrà accompagnare i progetti di politica di coesione sul territorio attraverso un servizio di supporto tecnico-specialistico. Anche questo progetto sarà finanziato con le risorse del Programma Nazionale Capacità per la Coesione 2021-2027.

Chi potrà partecipare ai concorsi per le regioni del Sud Italia

L’obiettivo della procedura concorsuale è di inserire giovani neolaureati per modernizzare la pubblica amministrazione e migliorarne l’efficacia.

I giovani funzionari neoassunti avranno l’onere di contribuire a garantire un utilizzo più efficiente dei fondi europei e accelerare lo sviluppo socioeconomico dei territori: l’obiettivo finale è la crescita del territorio e la riduzione del divario con le altre zone del Paese.

Chi può partecipare? Sono ammessi i laureati, trattandosi di un concorso per funzionari. Gli indirizzi di laurea ammessi sono tutti elencati nel bando di concorso, in base alla tipologia di posto per il quale ci si candida.

Le selezioni saranno strutturate in un unico concorso nazionale, ma articolato su base regionale. In ogni caso, le procedure concorsuali dovranno concludersi entro la fine del 2024. I vincitori dovranno, poi, partecipare a un percorso di formazione focalizzato sulle politiche di coesione.

Una volta concluso il corso e acquisite le conoscenze e le competenze necessarie, i nuovi funzionari entreranno in servizio a partire dalla primavera del 2025.

Ripartizione dei 2200 posti

Si tratta di un maxi concorso per il Sud Italia. Infatti, come si legge nella nota di Palazzo Chigi, le risorse saranno destinate alle amministrazioni territoriali delle seguenti regioni del Sud Italia:

  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.

Inoltre, una parte dei neoassunti sarà destinato anche al Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud.

Passando alla vera e propria ripartizione dei posti, decretato dal DPCM del 23 luglio 2024, ci troviamo di fronte alla seguente suddivisione:

  • 1.674 posti presso Comuni e Unioni di Comuni;
  • 250 posti presso le amministrazioni regionali;
  • 135 posti presso le Province;
  • 71 posti presso il Dipartimento per le Politiche di Coesione;
  • 70 posti presso le Città Metropolitane.

Le tabelle dettagliate sono disponibile all’allegato 2 del DPCM citato poc’anzi.