Venerdì scorso è uscito Sott’acqua, il nuovo singolo dei fratelli Flavia e Federico Marra in arte FRENÈSYA, il quarto estratto dall’atteso EP che esplora i sei sensi attraverso altrettante tracce. In collaborazione con il talentuoso Mazzariello, il brano affronta il tema complesso della difficoltà di comunicare nei rapporti umani, focalizzandosi sul senso dell’udito.

Sott’acqua, dei FRENÈSYA, tocca il tema dell’incomunicabilità

Sott’acqua tocca con intensità e delicatezza il tema dell’incomunicabilità, dove le parole non trovano più spazio e i silenzi si trasformano in ferite invisibili. Il brano offre una riflessione profonda su quei momenti di distacco, in cui, nonostante la vicinanza fisica, due persone smettono di comprendersi, come se le loro voci fossero attutite dall’acqua, impedendo un vero ascolto reciproco. Ecco come ne parla il duo.

Quali esperienze personali vi hanno ispirato a trattare questo argomento così profondo e delicato?

“Ci siamo trovati in prima persona a vivere rapporti lacerati, dove si continuava a stare insieme solo per la paura di lasciarsi, ma dove ormai si parlavano lingue diverse. In particolare, uno di noi aveva raccontato all’altro di star vivendo una relazione in cui c’era questa sensazione di distanza. Era come stare in una bolla, in cui ormai era più facile fare passi indietro e quindi soffocare la propria voce piuttosto che tirarla fuori e passare le ore a scontrarsi.”

Nel brano viene descritta una sensazione di isolamento emotivo, come se le voci fossero sommerse dall’acqua. Come avete fatto a ricreare questa atmosfera sospesa e quasi eterea?

“Senza pensarci troppo, avevamo scritto questa parte di piano arpeggiata che però dava già una sensazione di galleggiamento e sospensione, poi andando in studio e lavorando sul sound ci è venuto abbastanza spontaneo sentirci attratti da suoni di sinth e pad che man mano davano vita a un’atmosfera subacquea. Da lì scriverci sopra era diventato ancora più semplice. 

Il tema della violenza psicologica viene affrontato in modo sottile ma potente: quale messaggio sperate arrivi?

“Si parla così poco di un problema così diffuso. Trovarsi in una relazione e aver paura di esprimere la propria opinione, le proprie idee, è estremamente pericoloso. È l’inizio di un processo di manipolazione che bisogna evitare si protragga nel tempo. Se ne parla talmente poco che spesso non solo chi subisce, ma anche chi agisce, non se ne rende conto. E’ inaccettabile. Sott’acqua vuole raccontare le sensazioni di chi si trova all’interno di queste dinamiche, in tutta la sua fragilità, così che chi la ascolti ci si possa rispecchiare e non sentirsi solo/a e magari possa trovare la forza di distaccarsene.”

Nel vostro EP, ogni canzone esplora uno dei sei sensi. Perché avete scelto di collegare “Sott’acqua” al senso dell’udito?

E’ una canzone che parla di grida e silenzi, di parole non dette e non ascoltate. Ci sembrava giusto ricollegarlo al senso dell’udito, quasi come un invito a ricongiungersi con l’altro. Insomma, abbiamo raccontato il ‘non ascolto’ e il dolore che si prova per invitare le persone a ricreare un dialogo con loro stesse e con le altre attorno.”

La collaborazione con Mazzariello ha dato un tocco acustico al sound elettronico di FRENÈSYA: com’è nato il connubio musicale e come ha influenzato il risultato finale del brano?

“Con Mazzariello c’è uno stupendo rapporto di amicizia e stima reciproca: veniamo dagli stessi mondi musicali, nonostante ad oggi nella nostra musica li riportiamo in modi un po’ diversi a livello di sound. A ogni modo abbiamo gusti e idee estremamente compatibili. Ci siamo incontrati un giorno dopo essere stati in studio e, sentendo a vicenda nuove canzoni a cui stavamo lavorando, rimase colpito dal brano Sott’acqua, ancora in fase di lavorazione. Fu quello il momento in cui realizzammo che la sua magia avrebbe completato il senso della canzone.”