Il nuovo M5s nascerà il 23 e 24 novembre, quando si terrà l’assemblea Costituente chiamata a ridisegnare struttura e politiche del partito: dai ruoli del garante e del presidente, oggi occupati da Beppe Grillo e da Giuseppe Conte, al nome e al simbolo, che potrebbero cambiare, fino allo spinoso tema del limite dei due mandati, che potrebbe scomparire. E perfino le alleanze. La data definitiva dell’assemblea, genericamente prevista in autunno, è stata comunicata ufficialmente dal presidente Conte. Il percorso costituente, che ha coinvolto non solo gli iscritti ma anche i simpatizzanti, ha portato non poco scompiglio nel Movimento, con uno scontro acceso fra Grillo e Conte. Il garante aveva infatti chiesto che alcuni pilastri – nome, simbolo e limite del doppio mandato – non venissero messi in discussione. Mentre Conte ha lanciato la costituente lasciando campo libero alla discussione. Ne sono seguiti scambi di lettere al vetriolo con accuse e rivendicazioni reciproche. Una coda della polemica è arrivata fino in Sardegna. Per Grillo, il Movimento sta perdendo la sua spinta originale. Una prova sarebbero le politiche energetiche della presidente sarda Alessandra Todde, del M5s.
Beppe Grillo contro Giuseppe Conte
In un post, il fondatore del Movimento ha pubblicato una foto della bandiera della Sardegna con i quattro mori che indossano una maschera antigas. E sopra il testo. “Finalmente un po’ di verità su questo ambientalismo da strapazzo: e basta con il vento, il sole, il fotovoltaico! Ci vuole il carbone! Facciamo una rivoluzione straordinaria in Sardegna!”. Dura la replica della presidente: “Credo che Grillo faccia quello che fa meglio: il comico”. Poi la spiegazione: “Fino al 2030 abbiamo stanziato quasi un miliardo di euro, stiamo promuovendo le comunità energetiche e l’autoconsumo. La transizione energetica la vogliamo fare, ma il tema è non trasformare il paesaggio unico della Sardegna in un paesaggio industriale”.