Urla, la minaccia di rompere una telecamera e tantissima paura. Una troupe del Tg3 che si trovava in Libano, a Sidone, per un reportage sul terribile conflitto con Israele che sta infiammando il Medio Oriente è stata aggredita da un gruppo di persone. Non sembra che nessuno degli aggressori fosse legato alla formazione filoiraniana Hezbollah.

Nel corso dell’attacco al gruppo di giornalisti, l’autista Ahmad Akil Hamzeh ha perso la vita a causa di un infarto. A raccontare cosa è successo nella giornata di oggi 8 ottobre 2024 è l’inviata Lucia Goracci nel corso dell’edizione del 12 del Tg3.

Perché la troupe di giornalisti del Tg3 è stata aggredita in Libano

Erano presenti assieme all’autista della troupe anche la giornalista Lucia Goracci e l’operatore Marco Nicois assieme alla traduttrice Kinda Mahlouf. Tutte e tre le persone aggredite sono incolumi anche se provati dal brutto episodio. Secondo quanto raccontato dall’inviata, la traduttrice Mahlouf aveva segnalato a Hezbollah la presenza della troupe sul campo e la gente poco prima dell’aggressione si era mostrata disponibile a rilasciare dichiarazioni su questi ultimi giorni di bombardamenti.

All’improvviso un uomo è andato verso l’operatore Nicois ed ha cercato di prendergli la telecamera. Si sono aggiunte anche altre persone e la troupe è scappata verso la vettura, il gruppo di aggressori ha spintonato l’auto e qualcuno ha provato a lanciare una pietra. L’uomo ha poi inseguito la macchina ed una volta arrivata a un distributore ha provato a rubare le chiavi della vettura e a rompere la telecamera.

Stando a quanto riportato dall’inviata, gli uomini che hanno aggredito i giornalisti non appartenevano a nessuna fazione in guerra ma erano solo persone arrabbiate che si aggiravano per le strade del villaggio a nord di Sidone.

La morte dell’autista Ahmad Akil Hamzeh

Ahmad Akil Hamzeh ha tentato di convincerle l’aggressore a restituirgli le chiavi della macchina prima di accasciarsi a terra a causa di un infarto. L’autista è stato subito portato nell’ospedale più vicino ma sembra che sia arrivato già deceduto. Ahmad ha lavorato per diversi anni con la Rai.

Nella giornata di oggi dalla corrispondente a Gerusalemme del Tg3 Maria Gianniti ha ricordato Hamzeh sul proprio profilo Facebook. La sede della Rai di via Mazzini ha condannato l’aggressione e ribadita la vicinanza all’autista morto nell’aggressione.