Scopri come finisce “Il Buco 2” e cosa significa questo epilogo enigmatico che lascia gli spettatori con molte domande. Ancora una volta vivrete le dinamiche della misteriosa prigione verticale chiamata “La Fossa”.

La prigione verticale, con i suoi livelli che rappresentano metaforicamente la società, diventa il teatro di un finale che parla di sacrificio e speranza.

Un epilogo che apre nuove domande sulla natura umana e sul potere delle scelte. Scendiamo nei dettagli e scopriamo cosa significa il finale de Il Buco 2.

Come finisce Il Buco 2 e cosa significa

Nel secondo film, dopo la battaglia tra lealisti, fedeli alla legge del buco e protetta dagli unti, e barbari, Perempuán (interpretata da Milena Smit) riesce a sopravvivere, fingendosi morta, e ad arrivare a quello che dovrebbe essere l’ultimo livello, il 333.

Lì trova un bambino e decide di proteggerlo (dopo aver perso il figlio del suo compagno, a causa di una sua negligenza) anche se questo significa rischiare la sua stessa vita.

Mentre tenta di prendere il bambino, però, colpisce varie volte la parete, e perde molto sangue. Già in queste scene lo spettatore capisce che la protagonista potrebbe morire.

I detenuti avevano parlato più volte di bambino che avrebbe potuto trovarsi nei livelli più bassi della fossa, ma molti pensavano fosse una leggenda. Tuttavia, la sua reale importanza diventa evidente solo nel finale, quando Perempuan trova il bambino all’ultimo livello, simbolo di rinascita e trasformazione per il futuro del sistema.

Tuttavia, Perempuán supera il livello 333 e arriva all’ultimo livello del “Buco”, che alcune teorie ipotizzano possa rappresentare una sorta di purgatorio o inferno.

Dopo essere morta per le ferite riportate e aver incontrato le anime di chi è morto prima di lei, la protagonista decide di aiutare il bambino a risalire la fossa, sperando che la sua presenza possa far riflettere le persone ai livelli superiori e convincerli a cambiare le cose, per il bene di chi viene dopo.

È un atto di sacrificio: Perempuan offre sé stessa per dare al bambino la possibilità di salvarsi e mandare un messaggio chiaro ai livelli più alti della fossa.

Ci sarà Il Buco 3?

Il regista, ha spiegato in un’intervista a Fotogramas che, al momento, non è chiaro se ci saranno altri capitoli. Dipende dal successo del film. L’intento è quello di creare un dibattito piuttosto che dare risposte definitive.

Inoltre, già questo secondo capitolo non è un vero seguito del primo. L’apparizione di Trimagasi, che sembrava morto nel primo capitolo, suggerisce che la storia inizi come un prequel per poi superare la trama del primo film.

Il regista di ha rivelato che l’idea del prequel è nata da uno degli sceneggiatori. Pedro Rivero ha proposto di far iniziare la storia prima degli eventi del primo film, in questo modo si sarebbe creato un ciclo narrativo completo, come una sorta di cerchio. Questa scelta è stata giudicata interessante e coerente con la trama originale.

Il regista ha chiarito a Cinemanía che Il Buco 2, quindi, si basa sul passato e si conclude nello stesso punto del primo film. Quando Perempuan incontra e abbraccia Goreng, si capisce che è lui il suo ex partner.

Vi terremo aggiornati su un eventuale terzo capitolo.

Cosa c’entrano i bambini in questo secondo capitolo?

Includere dei bambini che giocano vicino a una piramide, che vengono al livello finale della fossa ogni mese, ha lasciato molti spettatori perplessi.

Seguendo le teorie del primo film, i bambini sembrano simboleggiare il futuro della società. Il fatto che vengano posti nel livello più pericoloso trasmette un chiaro avvertimento: se i prigionieri non imparano a condividere le risorse, il futuro (rappresentato dai bambini) è destinato a morire.