Finito il weekend, ricominciano gli strascichi polemici della politica italiana. A scatenarli è, stavolta, la manifestazione pro Palestina andata in scena a Roma domenica 6 ottobre, e gli scontri che l’hanno caratterizzata, con il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che alza i toni contro la sinistra, colpevole a suo dire di non aver condannato gli atti di violenza costati il ferimento di 34 agenti delle forze dell’ordine.
E la maggioranza fa blocco contro i manifestanti, a margine di un evento indetto per oggi, 8 ottobre 2024, dalla Uil all’Hotel Quirinale a Roma e dal titolo eloquente: ‘Investire in Sicurezza’. Oltre a denunciare le violenze di sabato, Andrea Delmastro e Nicola Molteni, sottosegretari rispettivamente alla Giustizia e all’Interno, rimarcano l’importanza del decreto sicurezza voluto dal governo proprio per contrastare simili manifestazioni di dissenso, da loro giudicate intollerabili.
Manifestazione pro Palestina, Gasparri duro con sinistra e giudici: “Serve nettezza”
La destra di governo passa, dunque, all’attacco, cavalcando il tema della sicurezza che da sempre le è caro. Ecco, dunque, che la manifestazione a sostegno del popolo palestinese diventa una ‘guerriglia’ nella narrazione degli esponenti del governo, che ha nei manifestanti gli unici responsabili.
Gli scontri di sabato scorso diventano, quindi, inevitabilmente centrali al termine dell’evento della Uil che proprio di sicurezza si occupa, con esponenti dell’esecutivo che, di fronte ai cronisti, rincarano la dose delle accuse rivolte ai contestatori ma anche a chi non esprime parole di condanna chiare nei loro confronti.
Proprio con loro se la prende Gasparri, raggiunto dall’inviato di TAG24 Lorenzo Brancati a margine dell’incontro, denunciando il “silenzio molto, molto grave” della sinistra parlamentare sulle violenze commesse a Roma. A questo proposito, il senatore azzurro parla di “teppismo di gruppi della sinistra” e sottolinea come il ddl sicurezza del governo intervenga proprio per rispondere alla “necessità di norme più severe“ di fronte a simili episodi.
Una linea dura promessa dal governo Meloni e che Gasparri rivendica, spiegando quanto sia importante, anche alla luce dei fatti di sabato, “essere ancora più netti nelle scelte di campo“. Da qui l’inasprimento delle pene e l’introduzione di nuovi reati, a fronte di una sostanziale “impunità” di cui godrebbero, secondo il senatore, alcuni gruppi violenti, complici certi giudici contro i quali Gasparri non le manda certo a dire:
“Forse la magistratura si distrae e non si occupa di problemi così gravi…”
Delmastro e Molteni lodano il ddl sicurezza: “Vogliamo tutelare l’Italia normale”
Rincara la dose contro l’opposizione anche Andrea Delmastro, sottosegretario al ministero della Giustizia, attaccando Elly Schlein che aveva definito la manifestazione “per lo più pacifica“:
“Con 34 agenti feriti e il bacino fratturato di un dirigente di polizia, mi chiedo cos’altro avrebbero dovuto fare per definirla ‘non pacifica’?“
Anche lui, come Gasparri, tesse le lodi del disegno di legge sulla sicurezza dell’esecutivo, sottolineando come esso intervenga soprattutto per tutelare proprio le forze dell’ordine, introducendo “aggravanti per chi aggredisce uomini e donne in divisa“ e il reato di rivolta in istituto penitenziario “per garantire gli uomini e le donne della polizia penitenziaria“.
La salvaguardia degli agenti di polizia è al centro anche del ragionamento del collega di Delmastro, Nicola Molteni, sottosegretario al ministero dell’Interno che si augura che il pacchetto sicurezza “venga approvato nel più rapido tempo possibile“.
A chi accusa la misura di essere una norma che reprime il dissenso, il sottosegretario replica che, in realtà, va in una direzione del tutto contraria, mirando a “tutelare il diritto a manifestare dei cittadini“, minato dalle violenze di gruppi isolati poiché, conclude, “andare in piazza, dissentire e protestare va bene, ma sempre nel rispetto delle regole“.