Nell’anniversario della strage del 7 ottobre perpetrata da Hamas nuovi pericoli incombono su Israele. L’Iran non ha gradito il recente intervento in Libano e i continui attacchi ad Hezbollah e ora le due potenze mediorientali sembrano sul piede di guerra. Cosa succederebbe se Teheran e Tel Aviv dessero vita a un conflitto vero e proprio? L’ipotesi spaventa non solo l’area geografica alla quale i due Stati appartengono ma anche il resto del mondo che dovrà necessariamente prendere posizione.
Un’ipotesi difficile ma non impossibile quella di una guerra che coinvolga Israele e l’Iran. Abbiamo parlato con l’analista geopolitico esperto di Iran e direttore del blog Diruz Antonello Sacchetti in merito al rischio di un’escalation bellica.
7 ottobre, guerra Israele-Iran alle porte? Sacchetti: “Israele colpirà”
D: Come reagirà la Repubblica Islamica dopo le recenti provocazioni di Israele?
R: “Israele sicuramente colpirà dopo gli attacchi dello scorso 1 ottobre. Bisogna vedere se si fermerà a colpire obiettivi più o meno militari o anche altri. Non resta che capire quando l’Idf colpirà e quale sarà la risposta dell’Iran, sarà sicuramente in base a quale tipo di attacco riceverà. Si era parlato di un attacco imminente nelle prossime ore ed era stato chiuso addirittura il traffico aereo totale e fino al 9 ottobre sul fronte occidentale, poi invece è stato aperto.
“Al momento non sembra imminente. Le possibilità sono due: se Israele attaccherà siti petroliferi, l’Iran ha già annunciato che colpirà. Se questi attacchi invece dovessero essere condotti in chiara collaborazione con gli Stati Uniti, verranno colpite anche le basi militari americane nell’area e sarebbero soprattutto coinvolti anche i Paesi limitrofi, che però hanno già dato una risposta”.
“I Paesi del Golfo potrebbero partecipare a un blocco petrolifero in caso di guerra”.
D: Per quanto riguarda invece il fronte nel nord di Israele, la possibile morte di Safieddine potrebbe mettere in difficoltà Hezbollah e soprattutto l’Iran? Cambierà il supporto a questa formazione?
R: “Non dovrebbero esserci forme di disimpegno da parte dell’Iran nei confronti di Hezbollah. Il Libano non può cedere e nemmeno per l’Iran. Per quanto riguardo la possibile morte di Safieddine: la perdita di uomini è un calcolo preventivato, dunque non cambierà molto”.
“Israele non sta dimostrando di avere grande capacità di manovra in Libano, un conto è colpire Gaza ed Hamas mentre quello che avviene vicino a Beirut è ben diverso”.
D: Il popolo iraniano andrebbe in guerra per Khameni?
R: “Il popolo non andrebbe in guerra per Khamenei. Non si tratta della dittatura di una persona e dell’interesse di una parte, l’invio di truppe è un’altra questione ed è da escludersi. L’Iran combatterebbe per la propria indipendenza, combatterebbe per la Repubblica Islamica come ha combattuto 40 anni fa quando è stata invaso dall’Iraq e così come combatterebbe contro chiunque altro. La visione distorta è credere che un eventuale guerra sarebbe vista dal popolo iraniano come un motivo di liberazione dalla Repubblica Islamica”.
“Questo è il più grosso abbaglio che si possa prendere. Gli iraniani non vogliono la guerra ma al contempo non accoglierebbero certamente in maniera positiva i bombardamenti di Israele per vedere cadere la teocrazia. Un’alternativa al sistema attuale non c’è per ora”.
D: Come sarà combattuta la guerra? Ci sono dei Paesi tra Israele e il Libano…
R: “Facendo una battuta, Israele non confina con l’Iran ma l’Iran confina con Israele. L’Iran attraverso Hezbollah in Libano può esercitare una pressione diretta su Israele. È vero che Israele ha un legame di carattere militare, oltre che economico, politico e di spionaggio con l’Azerbaijan però è anche vero che si tratta di un’alleanza meno organica come quella tra Iran ed Hezbollah.
“È da escludere quindi un tipo di conflitto tradizionale cioè con invasione di terreno. Oltretutto l’Iran ha anche una serie di confini naturali, una struttura territoriale che suggerisce un diverso approccio. La guerra all’Iran potrebbe avvenire soltanto attraverso il coinvolgimento di altri attori regionali circostanti, ma è da sottolineare come negli ultimi giorni ci siano state delle prese di posizione molto chiare. L’Arabia Saudita ha detto che intende chiudere per sempre qualsiasi contenzioso ad esempio“.
“Bisogna vedere fino a che punto sarà utile la superiorità tecnologica israeliana, bisognerà capire anche se l’Iran è pronto ad annunciare la sua capacità di produrre armi nucleari. Non so quanto possa essere un elemento di deterrenza ma cambierebbe diverse cose”.