Una rissa tra adolescenti è finita in tragedia. Come spesso accade, a perdere la vita, è una terza persona giunta per porre fine alla colluttazione.

Chi è Marcello De Angelis, il 25enne ucciso a Roma, dopo essere intervenuto in un alterco per salvare il nipote minorenne da una aggressione.

Chi è Marcello De Angelis, il 25enne ucciso a Roma: ucciso a coltellate in strada

L’omicidio è avvenuto nella notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre nella periferia Est della capitale, tra i quartieri Alessandrino e Torre Spaccata.

“Una storia scritta con il sangue“, citando l’autore russo Sergej Aleksandrovič Esenin e una fatalità che poteva essere evitata. La vittima è Marcello De Angelis, di soli venticinque anni, sceso in strada per difendere il nipote 15enne dopo lo scoppio di una rissa.

Una volta giunto sul posto, intorno le 3:40 del mattino, è stato accoltellato all’addome, un fendente mortale che non gli ha lasciato scampo.

Indagini in corso: i primi aggiornamenti

Secondo le prime indagini delle forze dell’ordine di Roma, il 15enne sarebbe tornato a casa per raccontare tutto alla madre e allo zio, con il quale era fortemente legato.

Per porre fine in maniera definitiva alla situazione, ha raggiunto seguito dal nipote, l’altro adolescente e una quarta persona, un 45enne.

Nei minuti precedenti al delitto, parallelamente, l’altro giovane coinvolto nello scontro, ha spiegato al padre che un adulto era intervenuto nella vicenda e insieme hanno raggiunto il punto d’incontro.

In quella breve occasione, avrebbe colpito mortalmente Marcello, davanti gli occhi increduli dei parenti e dei testimoni.

De Angelis è stato prelevato da un’ambulanza e trasportato all’ospedale più vicino, ma per lui non c’è stato nulla da fare: la ferita era troppo profonda ed è morto poco dopo essere giunto nella struttura sanitaria, nonostante il repentino intervento dei dottori.

L’arresto del 45enne: l’uomo era già noto alle forze dell’ordine

Entrambi gli adulti, sia la vittima Marcello De Angelis, che il 45enne, erano entrambi volti già noti alle forze dell’ordine.

Il padre del secondo 15enne è stato arrestato e dovrà rispondere in tribunale del reato di omicidio, per un attacco d’ira che adesso potrebbe costargli la reclusione in una casa circondariale di Roma, presumibilmente Rebibbia o Regina Coeli.

L’unica certezza è che per una rissa tra ragazzini, a pagare è stata una persona, fino a qualche ora prima, inizialmente estranea ai fatti e alle problematiche dei due adolescenti coinvolti.

Una situazione che ricorda non poco quella di Shimpei Tominaga, l’imprenditore ucciso ad Udine, nel Friuli-Venezia-Giulia, nel tentativo di sedare un litigio tra giovani.

In quel caso, uno dei ventenni, coinvolti nel pestaggio, accusato di omicidio preterintenzionale, ha colpito il 56enne al volto che, cadendo ha riportato fratture multiple al cranio.