Quando si tratta di bonus edilizi ci sono sempre regole da seguire, a volte molto stringenti, soprattutto sulla documentazione da conservare e su come effettuare il pagamento delle spese: la causale errata del bonifico può comportare qualche spiacevole conseguenza.
I pagamenti devono essere tracciabili e la causale del bonifico deve contenere alcune informazioni essenziali. In caso di errori, però, non bisogna pensare che la detrazione venga sempre bloccata.
L’Agenzia ha chiarito quali sono i casi in cui non si rischia di perdere la detrazione e quando, invece, si corrono dei rischi e occorre provvedere subito a una rettifica.
Cosa succede se la causale del bonifico dei bonus edilizi è errata
Quello di cui parleremo può essere un argomento molto interessante per tutti i cittadini che hanno eseguito lavori fruendo delle agevolazioni dei bonus edilizi, ma che hanno commesso errori nella causale del bonifico.
I chiarimenti in merito sono arrivati direttamente dall’Agenzia delle entrate, a seguito di un quesito posto da un cittadino. Il contribuente ha inserito nel bonifico tutti i dati relativi all’Ecobonus, omettendo quelli specifici dell’agevolazione per i lavori di recupero del patrimonio edilizio.
Per via delle raccomandazioni fatte nel corso degli anni, si pensa sempre di aver commesso un errore tale da non avere più il diritto alla detrazione. In realtà, non bisogna preoccuparsi eccessivamente. Nel rispetto di tutte le regole, il contribuente in questione e, in generale, tutti i cittadini nella sua stessa situazione non perde il diritto alla detrazione. C’è dell’altro: il cittadino non deve neppure correggere il bonifico errato.
Infatti, l’Agenzia delle entrate non prevede l’applicazione di sanzioni in caso di commissione di errori materiali nella compilazione del bonifico, solo quando, però, è riportato il riferimento normativo alla detrazione per i lavori di riqualificazione energetica.
Ci troviamo di fronte a una incongruenza formale che non ha alcuna incidenza sull’obbligo di applicare la ritenuta d’acconto dell’11% prevista sui bonifici per le agevolazioni edilizie.
Ciò non toglie, però, che sarebbe bene che i cittadini prestassero sempre cura e attenzione nel momento in cui compilano un bonifico parlante. Anche se, come abbiamo spiegato, ci sono casi in cui non succede nulla, ma come vedremo tra poco, ci sono casi un po’ più seri che portano i cittadini a dover effettuare rettifiche. Tutto ciò si traduce, automaticamente, in maggiori adempimenti e tempo speso.
Quando è necessaria la rettifica dei dati del bonifico
Non sempre si può riparare agli errori commessi. Chi commette errori nella causale del bonifico, seguendo particolari procedure, può rettificare i dati inseriti e correggere gli sbagli commessi.
In soccorso dei cittadini, è intervenuta l’Agenzia delle entrate, fornendo tutte le indicazioni utili per la correzione degli errori relativi al pagamento delle spese ammesse alla detrazione spettante nell’ambito dei bonus edilizi.
L’errore è non tollerato, per esempio, quando anziché utilizzare il bonifico parlante si usa quello ordinario. Come fare? Il cittadino deve provvedere alla rettifica all’errore commesso ripetendo il pagamento all’impresa che ha effettuato i lavori. Ovviamente, deve aver cura di indicare tutti i dati per avere il diritto alle detrazioni.
Facciamo l’esempio pratico dell’Ecobonus e del bonus ristrutturazione. I dati da indicare nel bonifico parlante sono i seguenti:
- Codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- Numero di Partita Iva o Codice fiscale della ditta;
- Corretta causale: “Lavori volti al risparmio energetico ai sensi art. 1, co. 344-347, L. 27/12/2006, n. 296” (Ecobonus) e “Bonifico relativi a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del DPR 917/1986” (Bonus ristrutturazione).
Se il cittadino segue quanto sopra non dovrebbe avere nessun problema di sorta. Ricordiamo, infine, che l’Agenzia delle entrate nel 2016 ha pubblicato la circolare n. 43/E, nella quale aveva indicato anche un altro modo per integrare o correggere i dati del bonifico. I cittadini non devono fare altro che farsi rilasciare dall’impresa un’autodichiarazione.