Matteo Salvini li ha definiti “quattro o cinque scemi” volendo ridimensionare il caso. Ma il rischio di mandare agli annali l’edizione 2024 della due giorni leghista sul mitico pratone di Pontida come quella del loro striscione contro l’alleato Tajani, definito “scafista” per il solo fatto di avanzare una proposta di riforma della legge sulla cittadinanza, e dei cori contro i napoletani, c’è tutto. Con buona pace delle guest star Roberto Vannacci e Victor Orban. Potenza dei vent’anni, potenza della Pontida giovani. E della Lega che da tempo non vuole essere più il partito che promuoveva la secessione, quello, per intenderci, dello stesso Salvini che lanciava il coro da stadio contro i napoletani, ma uno nazionale e sovranista doc.

Pontida giovani, lo striscione contro Tajani e i cori anti-napoletani Esposito: “La prima volta che mi accade qualcosa del genere”

Ma cosa è accaduto a Pontida 2024? Tag24.it ne ha parlato con due segretari regionali della Lega giovani: Nicholas Esposito, della Lega giovani Campania, e Filippo Frugoli, della Lega giovani Toscana. Iniziamo col primo.

D Nicholas Esposito, 31 anni, leghista dal 2014 pur essendo un napoletano doc.

R “Il mio cognome non è propriamente nordico: sono di Portici, per la precisione”.

D Da Portici a Pontida.

R “E’ stata la nona o la decima volta che ci sono andato”.

D Leghista doc.

R “Quest’anno festeggio il decennale”.

D Incassando un coro anti-napoletani dei suoi compagni di partito.

R “E’ stata la prima volta che mi è capitata qualcosa del genere”.

D Prima mai?

R “Mai avuto problemi di razzismo o di discriminazione territoriale in Lega: giuro. Ho tanti amici del Nord…”.

D Ma quest’anno cosa è accaduto?

R “Che tre ragazzini hanno iniziato ad intonare un coro da stadio”.

D Quello classico contro i napoletani “Senti che puzza…”?

R “Sa che non me lo ricordo nemmeno? Subito sono stati zittiti”.

D Da chi?

R “Dagli altri ragazzi. A Pontida si radunano giovani leghisti provenienti da tutt’Italia”.

D Quel coro, però, era contro i napoletani…

R “Non lo so se contro i napoletani o i meridionali in genere”.

D Lo ha ferito.

R “Ma è stata la goliardia di un minuto di tre imbecilli”.

D Non volevano fare nulla di male?

R “Non c’era predeterminazione. E’ durato un secondo”.

D Tanto è bastato a guastare la festa.

R “Ma no!”

D Lei come ha reagito?

R “Ho pensato: ‘Ma vedi sti scemi’

D Dalla Campania eravate una quarantina. Anche tutti gli altri calma e gesso?

R “Ma sì. Cosa vuole che facessimo?”

D Non lo so. Cosa avete fatto?

R “Abbiamo investito del caso Luca Toccarini, il coordinatore nazionale giovani”.

D E lui che ha fatto?

R “Ha fatto subito partire delle sanzioni per i responsabili”.

D Che tipo di sanzioni?

R “Credo che saranno sospesi dal partito. Ma erano ragazzi dai 16 ai 20 anni, non di più”.

D Salvini, invece, che ha fatto?

R “Con noi è stato molto cordiale. Ci ha subito rincuorato. E quando è salito sul palco era molto nervoso”.

D Che ha detto?

R “Che la Lega è un partito nazionale, e che chi non lo accetta deve andare fuori dalle palle”.

D Ma voi poi avete avuto modo di chiarirvi con i coristi da stadio?

R “Li abbiamo semplicemente ignorati”.

D Pontida 2024 rischia di essere ricordata anche per lo striscione su Tajani-scafista.

R “Altra stupidaggine. Gli alleati sono come i parenti: non conviene mai litigarci”.

Frugoli (giovani leghisti toscani): “La Lega non è un partito razzista”

Pontida 2024, caso striscione anti Tajani e cori anti-napoletani: salga sul banco dei testimoni Filippo Frugoli, nato a Massa Carrara 26 anni fa, segretario dei giovani leghisti toscani.

R “Presenti a Pontida quest’anno in 43, l’anno scorso eravamo solo 16”.

D Allora: come detto da Matteo Salvini, a rovinare la festa sono stati “cinque scemi”?

R “Scemi è esagerato, dai. Diciamo cinque ragazzi un pò impulsivi”.

D Quando è comparso lo striscione anti-Tajani che ha pensato?

R “Che mostravano in maniera un pò troppo decisa quello che pensiamo tutti: che la legge sulla cittadinanza non va toccata”.

D Hanno fatto rischiare una crisi diplomatica con un alleato.

R “Non è un mistero che ci siano diversità di vedute tra la Lega e Forza Italia”.

D Non è un problema?

R “Ma dovranno essere loro a dover spiegare perché hanno cambiato idea su un tema così importante che, tra l’altro, nel programma di governo non c’è”.

D Capitolo coro anti-napoletani. Lei li ha sentiti?

R “Matteo Salvini subito li ha condannati”.

D Ma sono partiti lo stesso…

R “Sono cori da stadio, lasciamoli agli altri. Noi dobbiamo rimanere uniti: siamo un partito nazionale e sovranista”.

D Prende le distanze?

R “Certo, non li condivido. Sono stati di cattivo gusto”.

D Davanti a Vannacci, per di più. Ma questa è stata la Pontida del Generale o di Salvini?

R “Di Salvini”.

D Perché?

R “Perché Vannacci ha dato la sua parola: non farà il voltagabbana, rimarrà nella Lega”.

D Ma la Lega è un partito razzista?

R “Assolutamente no. Nella Lega ci sono anche tanti ragazzi di colore. E anche quando facciamo la battaglia per la difesa dei confini accanto a Salvini, imputato in un processo politico per questo, non ne facciamo un problema di diversità etnica”.

D E di cosa?

R “Di rispetto delle regole e della nostra cultura. Chi, vivendo in Italia, non l’accetta deve tornare nel suo Paese”.