Grandi novità per i pensionati residenti con l’avvio del modello RED precompilato. Si tratta di un nuovo servizio che va ulteriormente a semplificare l’adempimento dichiarativo a cui sono soggetti alcuni pensionati.
L’annuncio è arrivato dallo stesso Istituto con la pubblicazione di un messaggio il 4 ottobre scorso.
Il modello precompilato va a sostituire la dichiarazione semplificata, con l’obiettivo di consentire ai pensionati di procedere in piena autonomia.
Facciamo subito il punto su come funziona il nuovo modello, cosa cambia rispetto a quello semplificato e quali sono le scadenze della campagna 2024.
Come funziona il modello RED precompilato
L’INPS, con la pubblicazione del messaggio n. 3301 del 4 ottobre 2024, comunica il lancio del servizio online RED precompilato, che va a sostituire il modello semplificato.
L’obiettivo del nuovo modello è di dare la possibilità ai pensionati interessati all’adempimento di procedere in totale autonomia. Le funzionalità del modello precompilato permette ai pensionati di confermare, integrare o rettificare i dati caricati dall’INPS. Una volta controllati i dati, il pensionato potrà procedere alla trasmissione del modello.
La presentazione del modello RED è un adempimento che, ogni anno, interessa tutti quei pensionati che beneficiano di prestazioni assistenziali ed economiche, erogate sulla base di specifiche soglie reddituali.
La dichiarazione deve essere presentata all’INPS, secondo le modalità indicate. A cosa serve? Permette di valutare a consuntivo il diritto a determinati benefici, tenendo in conto dei redditi percepiti dal pensionato titolare della prestazione e, in alcuni determinati casi particolari, anche dal coniuge e da altri componenti del nucleo familiare. Tutte le novità sulla precompilata sono state indicate dall’Istituto nel messaggio del 4 ottobre.
Scadenza presentazione RED precompilato 2024
L’Istituto ricorda anche che il nuovo servizio riguarda solo ed esclusivamente la campagna RED ordinaria 2024: sono coinvolti i redditi dell’anno 2023. La scadenza per la compilazione è ancora molto lontana, fissata al 28 febbraio 2025.
Come presentare il modello RED 2024? Rimangono le consuete modalità di presentazione della dichiarazione, anche tramite i servizi di CAF oppure tramite liberi professionisti abilitati.
Invece, può essere inviato direttamente online solo dagli utenti in possesso delle credenziali:
- SPID di Livello 2;
- CIE 3.0;
- CNS;
- eIDAS.
È sufficiente accedere alla pagina di approfondimento “La dichiarazione della situazione reddituale (RED)”.
Cosa cambia rispetto al modello semplificato
Il servizio è stato avviato con il duplice scopo di semplificare la dichiarazione reddituale a cui devono adempiere i pensionati con residenza in Italia. Al contempo, si punta a massimizzare il grado di aggiornamento e completezza dei dati utili alla verifica della situazione reddituale incidente sulle prestazioni collegate.
Possiamo intravedere qualche somiglianza con l’ISEE precompilato: l’utilità sta proprio nella precompilazione dei dati reddituali già conosciuti dall’Istituto.
I dati precompilati possono essere confermati, integrati oppure rettificati dal pensionato.
Da dove provengono i dati acquisiti dall’Istituto?
- Dai precedenti modelli RED già presentati;
- Dall’amministrazione finanziaria, con riferimento alle informazioni presenti delle dichiarazioni fiscali;
- Dalle ricostruzioni elaborate dalle strutture INPS territorialmente competenti oppure effettuate in modalità massiva centrale;
- Dalle banche dati dell’INPS.
In particolar modo, ai fini della precompilazione del modello sono esposti i redditi rilevanti dal titolare delle prestazioni collegate al reddito in godimento.
Una caratteristica del servizio è la presenza di finestre pop up informative, oltre che di un’apposita chat bot interattiva realizzata grazie all’uso dell’Intelligenza artificiale (AI). Si tratta di funzionalità volte a rendere più chiare le modalità dichiarative, fornendo preventivamente informazioni sulle principali tipologie reddituali rilevanti.
Facciamo presente un ultimo obiettivo: prevenire le più frequenti casistiche di errore riscontrate nella compilazione delle dichiarazioni. Proprio per questo vengono anche evidenziate le conseguenze connesse alla rinuncia alla dichiarazione, con riferimento alla revoca delle prestazioni.