Alla fine non è una semplice riproposizione dello ius scholae, come per settimane si era fatto pensare, ma qualcosa di originale chiamata ius Italiae: si parla dell’ultima versione della riforma della legge sulla cittadinanza che Forza Italia vorrebbe approvare già nel corso di questa legislatura. Ieri, 5 ottobre 2024, il partito di Antonio Tajani l’ha presentata ufficialmente nel corso di una iniziativa tenuta a Milano.

Che cos’è lo ius Italiae, la proposta di legge di Forza sulla cittadinanza

Il dibattito sull’opportunità di cambiare la legge sulla cittadinanza è nato la scorsa estate, in seguito all’oro vinto alle Olimpiadi di Parigi dall’Italvolley trascinata come non mai da due campionesse italianissime e di pelle scura come Paola Egonu e Myriam Sylla. Buona parte del centrosinistra si era reso disponibile ad andare a vedere le carte che realmente avrebbe messo sul tavolo Forza Italia pur di cambiare l’attuale legge sulla cittadinanza risalente al 1992. Poi, giudicando un bluff la mossa di Tajani, si è buttato anima e corpo sul referendum raggiungendo in tempi record le 500 mila firme sufficienti per avviare l’iter per dare parola direttamente ai cittadini la prossima primavera: raggiungendo il quorum della metà più uno degli aventi diritto, potranno abrogare l’attuale ius sangiunis e tornare alla legge precedente che era meno severa per chi voleva avere in tasca la carta d’identità e tutti i diritti di un italiano prevedendo 5 anziché 10 anni di tempo.

Ma tant’è: ieri, Tajani ha scoperto le carte. In cosa consiste il suo ius Italiae? Il disegno di legge prevede che possa ottenere automaticamente la cittadinanza chi, nato in Italia o arrivato prima dei 5 anni, risiede ininterrottamente per dieci anni nel nostro Paese e conclude con profitto gli studi della scuola dell’obbligo (5 anni delle elementari, 3 delle medie e 2 delle superiori: 10 in tutto). Si può quindi ottenere la cittadinanza a 16 anni. Ma finché il diretto interessato è minorenne, la richiesta deve essere fatta da un genitore. E se un genitore non esercita questa facoltà, il diretto interessato può chiedere la cittadinanza solo al compimento del diciottesimo anno.

In ogni caso: lo ius Italiae presentato da Tajani non si esaurisce qui. La proposta di legge di Forza Italia dà una bella sforbiciata anche al diritto di cittadinanza dei cosiddetti oriundi. Il principio dello ius sanguinis, infatti, per loro, si farebbe valere fino ai bisnonni senza possibilità di risalire agli avi ancora più remoti.

Ora cosa succede?

Svelata la proposta di legge di Forza Italia sulla cittadinanza, ora che succede? L’iter del referendum andrà in ogni caso avanti, naturalmente. La Corte di Cassazione valuterà la regolarità delle firme raccolte al 30 settembre scorso (sono 637.487). Poi sarà la volta della Corte Costituzionale a dire se il quesito proposto dai promotori è ammissibile per un referendum. Ma tant’è: a questo punto, nelle prossime settimane, potrebbe incardinarsi anche in Parlamento una discussione per portare a una riforma della cittadinanza secondo le normali regole dell’approvazione di una legge. Il Partito Democratico, infatti, pur preferendo lo ius soli o lo ius scholae, non ha del tutto chiuso all’ipotesi ius Italiae. Il più diffidente su questo campo rimane Matteo Salvini con la sua Lega. Tajani o chi per lui che propone di riformare la legge sulla cittadinanza è visto dal popolo del Carroccio come uno scafista, come era scritto ieri su uno striscione apparso a Pontida. O giù di lì.