Una persona è stata uccisa e altre 10 sono rimaste ferite in un attacco armato avvenuto domenica 6 ottobre presso una stazione autobus a Beersheba nel sud di Israele. La sparatoria si inserisce in un contesto di estrema tensione nella regione, in particolare dopo l’inizio di un’offensiva di terra israeliana in Libano e l’uccisione di diversi leader di Hezbollah e Hamas da parte delle forze israeliane. Le autorità trattano l’attacco come un “sospetto atto terroristico”.

La sparatoria a Beersheba del 6 ottobre 2024

In un attentato a Beersheba, una donna di 19 anni è morta a causa delle gravi ferite riportate. Altre 10 persone sono rimaste ferite. Le vittime sono state immediatamente trasferite in ospedale per ricevere le cure necessarie.

L’aggressione armata si è verificata il 6 ottobre nei pressi di un McDonald’s all’interno del terminal centrale degli autobus a Beersheba, nella zona meridionale di Israele. Secondo le prime ricostruzioni, l’assalitore avrebbe preso di mira sia il McDonald’s che un bar nelle vicinanze prima che le forze dell’ordine intervenissero. L’attentatore è stato ucciso a colpi di arma da fuoco.

Le autorità israeliane hanno avviato le indagini per chiarire il movente dell’attacco e verificare eventuali legami dell’assalitore con gruppi terroristici. Al momento, l’aggressione viene trattata come un “sospetto attacco terroristico”.

Chi è l’aggressore?

L’autore dell’attacco sarebbe il 29enne Ahmad al-Uqbi, un cittadino israeliano proveniente da un villaggio beduino. Al-Uqbi aveva precedenti penali.

Secondo informazioni non confermate diffuse dai media israeliani, Ahmad al-Uqbi potrebbe essere imparentato con Muhanad Alukabi, l’autore della sparatoria avvenuta alla stessa fermata dell’autobus nel 2015.

Ben Gvir: “Deportare le famiglie dei terroristi”

Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha espresso il suo sdegno per l’atroce aggressione avvenuta oggi a Beersheba. Ben Gvir ha fatto un appello al primo ministro, Benjamin Netanyahu, chiedendo con urgenza l’approvazione di una proposta di legge che preveda la deportazione delle famiglie dei terroristi.

Nel mese di agosto, un brutale accoltellamento aveva sconvolto la città di Tel Aviv, causando la morte di due persone.