Una guerra in corso, un progetto di riforma della giustizia contestato e mai abbandonato e le proteste dei famigliari degli ostaggi assieme a quelle della Comunità internazionale. Ad un anno dal 7 ottobre 2023, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non sembra essere per nulla scalfito dalla guerra scoppiata in Medio Oriente. Netanyahu continua a conquistare la fiducia degli israeliani e in caso di nuove elezioni il suo partito – il Likud – potrebbe registrare ulteriori consensi rispetto al passato.
Netanyahu è stato riconfermato premier nel 2022 quando il suo partito è arrivato primo alle elezioni parlamentari e ha stretto un accordo con il ‘Quadripartito‘ di estrema destra israeliana. Da due anni il primo ministro è nell’occhio del ciclone per la riforma della giustizia – ritenuta antidemocratica – e soprattutto per le azioni militari post 7 ottobre.
I sondaggi in Israele oggi darebbero ragione a Netanyahu: il premier verrebbe riconfermato
Nessun dubbio per una buona fetta di israeliani: Netanyahu è una figura più idonea a fare il premier rispetto ai leader dell’opposizione Lapid e Gantz. Qualche giorno fa l’emittente televisiva israeliana ‘Canale 12‘ ha diffuso i risultati di un sondaggi che vede l’attuale premier godere del 38% dei consensi. Se oggi si andasse al voto in Israele, il partito di governo si riconfermerebbe primo pur non avendo la maggioranza assoluta dei consensi: un problema da poco visto che l’alleanza con l’estrema destra non sembra essere in discussione per ora.
Cosa ha permesso a Netanyahu di registrare un risultato così incoraggiante nonostante tutto quello che sta succedendo in Israele? In primis un’opposizione troppo fragile e frammentata incapace di cavalcare il sentimento di sdegno delle decine di migliaia di persone che contestano il premier tra cui i famigliari degli ostaggi detenuti a Gaza. Il primo ministro israeliano è riuscito a ribaltare finanche la guerra a suo vantaggio: con l’invasione del Libano e la paura di un conflitto esteso con l’Iran, la maggior parte degli israeliani è portata a confermare l’attuale composizione della Knesset.
Infine Netanyahu può ‘vantare’ una lista di uccisioni eccellenti nel corso dell’ultimo anno di guerra. L’esercito israeliano è riuscito a uccidere alcuni dei vertici di Hamas e di Hezbollah che da anni costituiva una minaccia nel nord del Paese.
Dal 7 ottobre 2023 a oggi: così Netanyahu ha aumentato la sua popolarità
Nel 2022 quando è stato nuovamente nominato premier, Netanyahu sembrava alle strette: avrebbe dovuto affrontare processi per corruzione ed altri reati, sembrava un leader troppo avanti con l’età e il patto con il ‘Quadripartito’ non era piaciuto a tanti israeliani. I dubbi sono aumentati con lo scoppio della guerra del 7 ottobre. Dopo l’attacco di Hamas, il governo e le istituzioni israeliane erano state messe in dubbio ed il premier ha valutato anche l’ipotesi di un esecutivo di salute nazionale per far fronte all’imminente conflitto con il gruppo islamico.
Netanyahu non ha mai ammesso le proprie responsabilità per quanto accaduto un anno fa ma ha lavorato per trovare una nuova popolarità e sfruttare la guerra – per certi versi – a proprio vantaggio. Il premier ha promesso una vittoria totale contro tutti i nemici di Israele e di riportare a casa gli ostaggi.
La tregua e i primi ostaggi riportati in Israele poi il calo a inizio 2024
Dal 24 novembre al primo dicembre Hamas e Tel Aviv raggiungono un accordo per la tregua. Il governo israeliano riesce a riportare a casa un centinaio di ostaggi dalla Striscia di Gaza prima della ripresa del conflitto. A fine 2023, secondo un sondaggio dell’Israel Democracy Institute, solo il 15% degli israeliani apprezzava ancora il premier mentre il 56% era d’accordo con le sue scelte sul conflitto.
L’inizio del 2024 è drammatico per il premier che non solo vede i suoi consensi crollare in maniera vertiginosa ma anche quelli del suo partito. Se si fosse andati al voto a gennaio probabilmente il Likud avrebbe visto gli attuali seggi parlamentari dimezzati rispetto al 1 novembre 2022.
Netanyahu torna popolare: l’estate 2024 e la guerra in Libano
Aprile segna un momento di svolta per la popolarità di Netanyahu. Il primo aprile, l’Idf bombarda il consolato iraniano a Damasco e uccide Mohammad Reza Zahedi, il comandante della Forza Quds dei Pasdaran nella capitale della Siria.
Netanyahu ha iniziato a registrare i migliori risultati nei sondaggi sorpassando l’avversario Gantz nelle preferenze e raggiungendo il 38%. Nonostante la sentenza sull’arruolamento dei giovani ultra ortodossi che ha impedito all’esercito israeliano di avere nuove riserve, Netanyahu ha continuato a vedere i consensi crescere.
Durante l’estate viene eliminato il leader politico di Hamas Haniyeh e si inasprisce il conflitto con Hezbollah in Libano. La recente uccisione dell’ex segretario del Partito di Dio Nasrallah e la guerra in Libano iniziata con le operazioni militari di inizio ottobre hanno fatto crescere Netanyahu e il suo partito nei sondaggi ulteriormente. Attualmente il leader gode del 38% dei consensi in Israele.
Quando si vota in Israele?
Non c’è ancora una data per le prossime elezioni parlamentari in Israele che dovrebbero presumibilmente svolgersi entro ottobre del 2026. Quest’anno, a marzo, ci sono state le elezioni locali nelle quali i partiti di estrema destra e quelli religiosi hanno ottenuto consensi molto alti anche se l’affluenza alle urne era al di sotto del 50%.
I famigliari degli ostaggi: l’ultimo ‘scoglio’ da superare
Ad organizzare la maggior parte delle proteste contro il premier israeliano sono stati i famigliari degli ostaggi detenuti a Gaza. Le associazioni che chiedono al primo ministro di riportare i propri cari a casa sono molto deluse dall’operato di Netanyahu che sembra accecato dal desiderio della vittoria totale dimenticandosi degli ostaggi.
Quello dei famigliari degli ostaggi è un bacino di voto piccolo ma influente visto che è composto da tante famiglie e gode di grande popolarità nel Paese.