Dopo la clamorosa fuga di notizie degli ultimi giorni, con la pubblicazione delle chat private del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è partita la ‘caccia alla talpa’.

Chi è stato a consegnare alla stampa le conversazioni riservate dei big del partito? E soprattutto la ‘mano’ è la stessa a cui attribuire le altre fughe di notizie che nelle scorse settimane avevano messo in allarme la Premier e i suoi fedelissimi tanto da sfiorare il caso diplomatico con l’allontanamento – poi annullato – degli agenti di polizia addetti alla sicurezza degli uffici presidenziali all’interno di Palazzo Chigi?

Fughe di notizie nelle chat di Fdi, Meloni cerca la ‘talpa’

La presenza di una talpa all’interno di Fratelli d’Italia era una cosa ormai nota, non solo alla Premier e ai suoi più stretti collaboratori, tanto che nelle ultime settimane sarebbero già state adottate misure volte a limitare le fughe di notizia e soprattutto a cercare di individuare la fonte di tali fughe. Misure che nelle ultime ore sarebbero state implementate.

La chat resa pubblica, infatti, sarebbe una chat più ampia di cui farebbero parte oltre alla presidente Meloni e ai membri del Governo, anche i senatori e i deputati di FdI e alcuni collaboratori e anche ex parlamentari.

La prima mossa di Via della Scrofa, quindi, sarebbe quella di limitare le persone che hanno accesso alle chat rivedendo i partecipanti ed eliminando chi non avrebbe più motivo di esserci. Una mossa per limitare eventuali fughe di notizia future. Per il presente, le parole di Giorgia Meloni, che commentando in chat la vicenda si sarebbe sfogata parlando di ‘pochi infami’, farebbero pensare che qualche sospetto la premier potrebbe averlo. Sicuramente nel quartier generale di Fratelli d’Italia in queste ore si stanno passando al setaccio tutte le chat per cercare di stringere il cerchio intorno al responsabile o ai responsabili.

Il blitz per l’elezione alla Consulta saltato e l’irritazione della Premier

La pubblicazione delle chat riservate del gruppo parlamentare è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, non solo perché alcune conversazioni rischiano di deteriorare ulteriormente i rapporti con gli alleati di Governo, vedi gli scambi di battute sull’operato del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini a cui avrebbe preso parte la stessa Premier, ma anche perché avrebbe per così dire ‘scombinato’ i piani per l’elezione del giudice della Corte Costituzionale, che Giorgia Meloni avrebbe voluto eleggere già martedì assicurandosi un uomo di sua fiducia alla Consulta.

La diffusione del messaggio in chat con cui venivano ‘precettati’ tutti i deputati e i senatori di Fratelli d’Italia a non far mancare la propria presenza alla Camera durante il voto, ha irritato molto la Premier, ma soprattutto ha dato all’opposizione la possibilità di organizzarsi per impedire l’elezione del candidato scelto dalla Presidente Meloni.