Meglio guardarsi le spalle, nel centrodestra. E questa volta, Maria Rosaria Boccia non c’entra nulla. E nemmeno il povero ex ministro Gennaro Sangiuliano. Vedere per credere gli ultimi due episodi venuti a galla oggi, 5 ottobre 2024. Il primo riguarda una chat che mette in imbarazzo Giorgia Meloni: è una di gruppo nella quale la premier prima si sfoga contro chi, del sul partito, fa la talpa facendo uscire notizie che preferirebbe restassero riservate. E poi finisce prendendo in giro Matteo Salvini.

Il secondo episodio, invece, riguarda proprio quest’ultimo: alla festa di Pontida della Lega, uno striscione dei giovani del Carroccio accusa l’altro leader del centrodestra, il segretario di Forza Italia Antonio Tajani che proprio oggi ha presentato la riforma della legge sulla cittadinanza, di essere uno “scafista“. Come dire: dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io.

Le pugnale del centrodestra: chat e striscione che fanno litigare Meloni, Salvini e Tajani

E quindi: iniziando dalla chat di Fratelli d’Italia. In vari screenshot pubblicati oggi dal Fatto Quotidiano, Giorgia Meloni prima rivela tutta la sua delusione per la talpa interna a Fratelli d’Italia con questo messaggio:

“L’infamia di pochi mi costringe a non avere rapporti con i gruppi parlamentari. Molto sconfortante. Io alla fine mollerò per questo. Perché fare sta vita per far eleggere sta gente anche no”

Ma, a questo punto, quasi a tentare di rasserenare il clima, il discorso scivola su Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture in questi giorni nell’occhio del ciclone per i ritardi e i guasti che stanno caratterizzando la rete ferroviaria italiana. Il presidente della commissione Trasporti Salvatore Deidda se ne esce con questo messaggio:

“Comunque hai notato che con me e Galeazzo come funzionano i trasporti? Impeccabili…”

Al che, la risposta di Giorgia Meloni è stata questa:

“Ah sì, il blocco della linea. Ma sono molto soddisfatta invece. Pensavo saremmo tornati al dorso di mulo e invece ci sono ancora i treni dopo due anni…”

L’ultima battuta, ciliegina sulla torta, è del deputato Marco Osnato:

“Tutto per non far dire che “con noi i treni arrivano in orario”! Bravi, strategia geniale…”

Lo striscione di Pontida contro Antonio Tajani

Ma tant’è: oggi, 5 ottobre 2024, si è scoperto non solo che in Fratelli d’Italia si gode delle disgrazie di Matteo Salvini ministro delle infrastrutture con i treni in ritardo o cancellati in pratica ogni giorno. Ma anche che, passando proprio alla Lega, l’altro alleato del centrodestra, il forzista Antonio Tajani non è propriamente amato. All’apertura del tradizionale raduno di Pontida, è comparso uno striscione a firma dei giovani leghista che recitava così:

“Ius scholae in vista, Tajani scafista?”

Quantomeno, i giovani del Carroccio hanno lasciato all’altro vicepremier il beneficio del dubbio. Sta di fatto che lo striscione è comparso appena poche ore dopo la presentazione a Milano della proposta di legge di Forza Italia per riformare la normativa sulla cittadinanza: lo ius Italiae

In serata, Salvini è stato costretto a chiedere scusa al collega:

“Chiedo scusa a nome loro. Ogni alleato è un amico. Sono quattro scemi, anzi cinque. Ma noi non stiamo giocando, non possiamo scherzare. Gli avversari non sono in maggioranza, sono fuori. Tajani è un amico e un alleato, Giorgia Meloni è un amico e un alleato. Se qualcuno ha voglia di giocare, il mondo è grande, di parchi giochi ce ne sono tantissimi. Se qualcuno non l’ha capito, fuori dalle palle”

Ora, sarà anche così. Ma guai a fidarsi troppo.