Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha annunciato di voler aprire Palazzo Madama anche agli animali domestici. Del resto, sono già tante le aziende che permettono ai propri dipendenti di portare in ufficio il cane o il gatto. Perché allora non concedere questa possibilità anche ai politici? Nel corso della convention di Fratelli d’Italia di Brucoli, La Russa l’ha detto chiaro e tondo: “E’ giunto il momento di autorizzare i senatori a portare i propri animali domestici dentro il Senato”. Sta di fatto che non tutti i parlamentari hanno accolto favorevolmente quest’apertura. Giulia Pastorella di Azione, ad esempio, sostiene che, prima degli animali, a Montecitorio e a Palazzo Madama, dovrebbero avere posto i figli piccoli delle parlamentari. Contattata da Tag24.it, Pastorella rivendica che “un nido varrebbe più di 10 mila quote rosa”.
La Russa a favore di cani e gatti in Senato, la protesta di Giulia Pastorella (Azione): “E ai nostri figli piccoli chi ci pensa?”
Giulia Pastorella, 38 anni, vicepresidente nonché parlamentare di Azione originaria di Milano, tiene a sottolineare che non si tratta di “una battaglia per avere un privilegio, ma per un mondo della politica che finalmente sia veramente inclusivo nei confronti delle donne”.
D Onorevole Pastorella, lei ha due figli piccoli.
R “Esatto: di 3 e di un anno”.
D Ha anche degli animali domestici?
R “No. In passato li ho avuti perché anch’io li amo. Ma in questo periodo, con due bambini piccoli, non saprei come gestirli”.
D Lei è di Milano, come si è organizzata con i lavori parlamentari?
R “Faccio avanti e indietro tra Montecitorio e l’appartamento che ho dovuto prendere a Roma. I nonni stanno a Milano, non posso contare sull’aiuto della famiglia”.
D Quando ha sentito il presidente del Senato lanciare l’idea di aprire le porte di Palazzo Madama agli animali ci è rimasta un pò male…
R “Perché credo che sia una questione di priorità. Prima di occuparsi degli animali, forse avrebbe fatto meglio ad occuparsi dei figli delle parlamentari. Alla Camera e in Senato non ci sono nidi dove lasciare i nostri piccoli con del personale che se ne occupa”.
D Ad oggi, cosa avete a disposizione?
R “Grazie alle iniziative fatte dalle presidenze passate, c’è una stanza dove poter allattare. E un’altra col fasciatoio e dei giochini per intrattenere i piccoli”.
D Troppo poco.
R “Sì, nonostante questi passi avanti, ancora troppo poco: i bambini piccoli non possono stare da soli. Se dobbiamo allattare ma c’è in corso una votazione, siamo costretti a farlo in Aula, come fece la collega dei 5 Stelle Gilda Sportiello”.
D A giugno scorso la sua collega Michaela Biancofiore si fece fotografare con il suo carlino in Parlamento, ma la battaglia per avere spazi per i bambini anziché per gli animali può essere bipartisan.
R “Sì, perché si pone una questione logica, razionale: se davvero si vogliono più donne in politica e in Parlamento bisogna aggiornare le istituzioni e farle diventare più accoglienti per noi. Ma tengo a precisare una cosa”.
D Prego.
R “Io non sono contro gli animali sul posto di lavoro. Al contrario: in passato, quando ho lavorato in una multinazionale, anch’io ne ho usufruito”.
Il post contro La Russa
D Ha postato una foto di La Russa con in braccio un cane scrivendo: Dudù (il mitico barboncino di Berlusconi, ndr) insegna?
R “Sì, perché quest’uscita del presidente del Senato sa tanto di rincorsa a un facile consenso. Ormai sono tantissimi gli italiani che hanno un animale domestico”.
D Più animali che figli piccoli.
R “Ripeto: è una questione di priorità. Per me, un presidente del Senato dovrebbe occuparsi, in ordine, del buon funzionamento dell’istituzione che presidia, quindi di aggiornare regolamenti ormai vetusti; di dare ospitalità ai bambini piccoli delle parlamentari, per farle lavorare tranquillamente; e poi degli animali”.
D A lei è mai capitato di allattare in Aula?
R “No, l’ho fatto nella stanza riservata. Ma da lì non si può votare”.
D La politica è ancora maschilista?
R “In alcuni ministeri, come quello dell’Economia e quello dell’Agricoltura, ci sono dei nidi. Ma ci si deve ancora rendere conto che non tutti i parlamentari sono uomini cinquantenni”.
D Avete fatto presente le vostre esigenze alle presidenze delle Camere?
R “Certo. Nella mia condizione ci sono anche altre parlamentari. Ma non pretendiamo dei privilegi. Anzi: se è per questo, non abbiamo nemmeno il congedo di maternità. Risultiamo solo ‘in missione’ per cinque mesi in modo tale da non essere penalizzate con le assenze: anche questa, evidentemente, un’anomalia”.
D Rischiate comunque che qualcuno vi dica che vi battete per un privilegio.
R “Lo so. Quando Gilda Sportiello si mise ad allattare in Aula, sui social ebbe anche molti commenti negativi. Ma io vorrei che tutte le donne lavoratrici avessero un sostegno: un nido varrebbe più di 10 mila quote rosa”.