Si è svolta questa mattina a Roma l’Assemblea nazionale del Comitato per il referendum contro l’ Autonomia Differenziata. Si è parlato della battaglia per l’ abrogazione della Legge Calderoli ma non solo, poiché a margine il dibattito è stato monopolizzato dalla vicenda Italia Viva e dalle frizioni causate dalla sua presenza nella coalizione di centro-sinistra.
Protagonisti, nonostante l’assenza, sono stati il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte e quello di Italia Viva, Matteo Renzi.
O meglio, protagonista è stato lo scontro tra i due e la conseguente frattura del campo largo che poi – guai a chiamarlo così – meglio dire ‘Alleanza’ come propone il leader di Avs Angelo Bonelli, o ‘fronte coeso’ come propongono i Cinquestelle.
Ebbene sì, perché l’incontro di stamane – sabato 5 ottobre – a cui hanno partecipato tutti i leader della coalizione, è inevitabilmente scivolato sulla buccia di banana della crisi del centrosinistra, aperta con lo strappo in Liguria voluto da Giuseppe Conte e con l’esclusione di Italia Viva dalla compagine a sostegno del candidato governatore Andrea Orlando.
Le interviste sono state realizzate dall’inviato di Tag24.it, Lorenzo Brancati.
Scontro Conte-Renzi, no comment Schlein. Boschi: “Continuiamo il lavoro in Umbria e Emilia”
Conte e Renzi. Il primo ha dato forfait all’ultimo momento, ‘per il troppo poco preavviso’ ha spiegato la senatrice Alessandra Maiorino. Il secondo non era previsto ci fosse e, infatti, al suo posto c’era la deputata Maria Elena Boschi.
Eppure a entrambi le orecchie saranno fischiate per buona parte della mattinata, poiché, sono stati loro e le loro divergenze il tema principale della discussione. La segretaria del Pd, Elly Schlein, e la renziana Boschi hanno preferito glissare le domande e non rispondere nel merito.
“Oggi siamo qui per festeggiare un grande risultato che abbiamo raggiunto tutti insieme che sono le firme per bloccare l’autonomia differenziata. Da parte nostra nessuna polemica. Siamo a lavoro su tutti i territori a cominciare dall’Emilia Romagna e dall’ Umbria. Continueremo con tenacia e perseveranza questo lavoro. Cerchiamo di affrontarle con la più grande tranquillità da parte nostra, se altri vogliono fare polemica è un problema loro.”
Ha dichiarato Boschi che ha anche fatto riferimento all’altra ‘grande incognita’ del momento, ovvero: dopo la Liguria, Italia Viva sarà estromessa anche dalla coalizione nelle altre due regioni al voto il 17 e 18 novembre?
Bonelli: “Renzi? Nelle regioni c’è intesa programmatica. Dopo serve chiarimento. Simbolo IV dubito ci sarà”
Secondo Boschi no. E sembra di questo avviso anche il leader di Avs Angelo Bonelli che ha sottolineato come loro abbiano “sottoscritto un’intesa programmatica in tutte le regioni”, intesa che hanno intenzione di “confermare”, salvo poi chiarire che dubita che “il simbolo di Italia Viva ci sarà.”
Quello di Bonelli e quindi di AVS – che sulla questione Renzi (ma non solo) ha trovato una convergenza con la posizione dei M5S – è un ‘ma’ pesante, perché presuppone che, chiusa la partita delle regionali, l’ “Alleanza” debba avere un chiarimento sul ruolo di Matteo Renzi.
“Dobbiamo essere concentrati in questi giorni a far vincere il centrosinistra, ma dopo le elezioni regionali sarà necessario avviare un chiarimento perché il problema del governare questo paese passa attraverso programmi e persone credibili. La stagione del renzismo ha rappresentato un elemento di profonda lacerazione nel paese. Bisogna fare i conti con questo. È un tema politico e bisogna discuterne insieme.”
Maiorino: “Regionali? Sui territori valutiamo di volta in volta. De-renzizzazione fa bene anche al PD”
Molto netta è anche la posizione del Movimento 5 Stelle che stamane è toccato alla senatrice Alessandra Maiorino esporre. Sulla presenza di Italia Viva nella coalizione di centrosinistra, la senatrice parla addirittura di “de-renzizzazione”
“Per quanto riguarda Renzi io mi sorprendo della sorpresa. Non è una novità che il M5S abbia detto ‘Renzi no’. La questione è che il personaggio è inaffidabile e rappresenta un mondo che è assolutamente incompatibile con il nostro. Noi crediamo che una de-renzizzazione faccia bene anche al partito democratico.”
Ha dichiarato Maiorino.
E per quanto riguarda le elezioni in Umbria ed Emilia?
“In Umbria e Emilia è da vedere volta per volta sui territori. Io sono positiva perché credo che si stanno cominciando a mettere in chiaro le cose.”
Autonomia Differenziata, Schlein: “La sfida è portare il Paese a votare al Referendum”
E l’Autonomia Differenziata? Ha avuto il merito di riunire per la prima volta tutti i protagonisti della nascente coalizione di centrosinistra e oggi ha di nuovo riunito tutti i big, Conte escluso, nella stessa sala.
In ogni caso, mentre in maggioranza continua il braccio di ferro sull’autonomia, a sinistra – dove si litiga quasi su tutto -sull’autonomia tutti sono d’accordo.
La segretaria dem, Elly Schlein che non ha speso una parola sull’assenza di Giuseppe Conte – linea che sta portando avanti da quando si è aperta la crisi – ha invece sottolineato come la nuova sfida sia portare le persone a votare al referendum.
“Un milione e trecentomila firme, una grande mobilitazione, adesso la vera sfida è quella di portare il Paese a votare contro una riforma sbagliata che spacca l’ Italia in due. Non ne ha bisogno, anzi avrebbe bisogno di essere ricucita perché purtroppo le diseguaglianze sono già enormi. La vera sfida inizia adesso, cioè mobilitare le persone. Far capire che questa legge creerà cittadini di serie A e serie B.”
Ha dichiarato la segretaria del Pd che poi ha concluso con un attacco alla Premier, Giorgia Meloni.
“Vogliono alzare le accise sul diesel. Si conta un aumento dei costi per le famiglie di 70 euro. Un’altra tassa meloni su cui Meloni ancora non ha avuto il coraggio di spiegare perché.”