Piemonte e Veneto in prima fila per l’autonomia differenziata. Non sono emerse sostanziali novità dall’incontro che queste regioni hanno avuto oggi 3 ottobre 2024, a Roma, con il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, ma i governatori Luca Zaia ed Alberto Cirio hanno espresso la propria soddisfazione per aver deciso la prima materia da far organizzare alle singole regioni: la protezione civile.

Anche la Liguria era presente all’incontro, svoltosi come accennato in un clima di collaborazione. Unico punto di divergenza fra Cirio e Zaia la cittadinanza: il primo fa sua la posizione di Forza Italia per lo Ius Scholae (senza però aprire al PD), mentre il secondo preferirebbe uno snellimento della burocrazia senza cambiare l’attuale legge.

Autonomia differenziata, Cirio e Zaia chiedono un passo in avanti: “Ci sono alcune materie che possiamo ottenere subito”

Veneto e Piemonte sono due delle regioni che hanno chiesto al ministro Roberto Calderoli un incontro riguardo l’autonomia differenziata e le sue concrete ricadute sui territori. Richiesta esaudita oggi 3 ottobre 2024, a Roma, con i governatori delle regioni di centrodestra che hanno chiesto di poter lavorare su quelle materie che la legge sull’autonomia differenziata recentemente approvata concedeva loro di gestire in autonomia.

Non sfugge il fatto che Veneto e Piemonte sono governate da un leghista e da un forzista, cioè Luca Zaia ed Alberto Cirio e che Forza Italia e Lega sono finite spesso a discutere sul valore stesso dell’autonomia differenziata. I leghisti la difendono perché per loro darebbe piena attuazione al Titolo V della Costituzione, mentre i forzisti (principalmente del Sud Italia) chiedono una definizione rigorosa dei Lep.

Detto questo, com’è andato l’incontro di oggi con Calderoli? Per Zaia e Cirio tutto bene, con i primi punti per poter finalmente partire e dare ai cittadini ciò che gli serve. Il presidente della Regione Veneto ha annunciato anche quale sarebbe la prima materia sulla quale lavorare:

Si partirà dalla protezione civile e sarà l’occasione di dimostrare che stiamo parlando di un decentramento amministrativo che migliora la vita dei cittadini. Per loro non resterà che attendere la prima proposta per capire che questa non è la secessione dei ricchi, non è lo spacca Italia ma rappresenta l’opportunità di avere un grande progetto di decentramento amministrativo che si aiuta a vivere meglio.
Tutto quello che stiamo facendo è rispettoso della Costituzione, non si costituiranno 20 ministeri degli Esteri, piuttosto che di altre materie, perché stiamo parlando semplicemente di alcune funzioni all’interno di materie già prestabilite.

Zaia ha poi negato che con Forza Italia ci fossero attriti su quest’argomento, con Cirio che dal lato piemontese conferma quanto detto dal suo collega:

La presidente Meloni su questo è stata molto accorta: attraverso la preventiva clausola della determinazione dei Lep è riuscita a garantire che questo tipo di autonomia porti su i benefici e che invece non sia un occasione per aumentare le disparità o le diseguaglianze fra le regioni, e questo è una clausola di salvaguardia in cui crediamo molto.

Cittadinanza e Ius Scholae, Zaia: “La legge va bene così com’è”, ma Cirio: “Sostengo lo Ius Scholae ma senza altre maggioranze”

Non potevano mancare anche le domande sulla cittadinanza e sulla richiesta che il referendum organizzato dalle opposizioni. Forza Italia sembra propendere per lo Ius Scholae e ha promesso di presentare un proprio progetto il prima possibile, cosa che naturalmente segna una distanza fra il partito guidato da Tajani e la Lega e Fratelli d’Italia.

La posizione di Cirio è in un certo senso coerente con quanto affermato dal suo segretario azzurro, rimarcando però anche se qualcosa deve essere fatto, dovrà avvenire in concordanza col programma di governo e con quanto pensano gli alleati di governo:

Noi diciamo che è il momento di considerare che la scuola può essere quello strumento di integrazione che può far diventare cittadino italiano una persona che risiede sul nostro territorio. Noi forza moderata, che vuole un centrodestra moderno e anche riformista, poniamo un tema ma siamo e saremo sempre contrari allo ius soli, non diventi cittadino italiano perché casualmente sei nato in Italia mentre eri di passaggio, noi non lo potremo mai accettare. Non immaginiamo nessun tipo di maggioranza alternativa, nessun tipo di avvicinamento alla sinistra.

Cirio infatti ripete quanto detto anche in passato, che non c’è nessuna possibilità che FI e PD si mettano insieme per raggiungere insieme una riforma della cittadinanza.

Zaia, invece, si trova sul lato opposto della discussione. Rimanendo coerente con la sua appartenenza leghista, anche se si ricordano le sue esternazioni sul fine vita, il governatore veneto non vuole toccare la legge attuale, ma solo gli aspetti burocratici.

Seguendo l’assunto “se nessuno me l’ha chiesto, allora il problema non esiste“, Zaia vorrebbe che chi di competenza riuscisse ad esser più veloce nel risolvere le richieste di cittadinanza che già ci sono:

Io sono in mezzo alla gente e non ho mai avuto un immigrato che è venuto a chiedermi lo ius scholae. Dobbiamo far veloce invece. Il vero tema è che quando maturano i requisiti, cioè 18 anni di età e dieci anni di permanenza in Italia, si dia velocemente la cittadinanza. Questa è la vera sfida.