Immagina di essere seduto in un bar, immerso in una conversazione avvincente con una persona dotata di un’eloquenza straordinaria, capace di raccontare, con ironia e profondità, gli episodi più significativi della sua vita. Se questa immagine ti affascina, allora hai trovato il libro perfetto per te.
“Il corpo sa tutto” di Banana Yoshimoto: un lungo soliloquio che si snoda in tredici episodi
Il romanzo si snoda come un lungo soliloquio, attraverso la voce incalzante e inconfondibile dell’autrice, che si distingue per il suo uso del linguaggio, la costruzione delle frasi e la scelta degli argomenti. Attraverso tredici episodi, veniamo guidati nel viaggio personale di Banana Yoshimoto verso l’equilibrio, un concetto che dà anche il titolo all’ultimo capitolo. Dall’infanzia all’età adulta, dalle complesse dinamiche familiari alle difficoltà delle relazioni sociali, dagli amori fallimentari agli atti impulsivi: la protagonista ci accompagna in un viaggio attraverso i suoi ricordi. E’ un testo che ci consente di esplorare emozioni, pensieri e motivazioni dietro i suoi comportamenti e quelli degli altri personaggi che incontriamo lungo il percorso.
Dai traumi dell’infanzia alle scelte sbagliate, l’autrice non si censura mai
La forza di questo libro sta nella sua schiettezza. Non si tratta di una sincerità tipicamente romanzata, ma di una verità priva di filtri. L’autrice non si censura, non evita argomenti scomodi o potenzialmente dolorosi per paura di essere fraintesa o giudicata. Banana Yoshimoto appare autentica, anche su carta. Si sofferma su ciò che spesso viene lasciato in ombra: i traumi dell’infanzia, gli errori, le scelte sbagliate e le esperienze difficili che riemergono dal passato. Sono episodi vissuti, analizzati e infine accettati. Ciò che mi sorprende di più nel leggere le sue opere è che, alla fine, c’è sempre qualcosa da imparare. In questo caso, la morale potrebbe essere che “tutto è bene quel che finisce bene”, o che “sbagliando si impara”.
Perché leggere il libro?
Questo romanzo offre uno stile letterario diverso da quelli a cui siamo abituati in Occidente. Esplorare un modo così distante e affascinante di narrare e comprendere gli eventi è un’opportunità preziosa per ampliare la propria visione del mondo. Nonostante la vastità dei temi trattati, l’opera non appare frammentaria: ogni capitolo è sapientemente collegato agli altri, permettendo alla narrazione di scorrere in modo fluido e coerente. Per avvicinarsi al tipo di narrativa e allo stile caratteristico dell’autrice, consiglio di leggere prima l’opera “Che significa diventare adulti?”, così da familiarizzare con il suo approccio alle tematiche che affronta.