“L’amico ritrovato” di Fred Uhlman racconta di un’amicizia importante ambientata durante la dittatura nazista. Nel 1933, in Germania, due bambini di famiglie benestanti si incontrano a scuola: uno proviene da una famiglia aristocratica, l’altro da una famiglia di medici di origine ebraica. Tra i due nasce subito un profondo legame.
“L’amico ritrovato” di Fred Uhlman: ecco come si rafforza il rapporto
L’autore ci immerge nella vita quotidiana di quegli anni, raccontandoci, attraverso la voce del protagonista, del loro primo incontro e del desiderio di diventare amici. La loro amicizia cresce e si rafforza con il tempo, grazie alle esperienze condivise e alla vita scolastica. Con l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale, il protagonista è costretto a fuggire in America, abbandonando non solo la sua casa, ma anche il suo caro amico. Nonostante il tempo passi il ricordo rimane impresso nella mente, accompagnato per oltre trent’anni dal desiderio incessante di scoprire che sorte sia toccata all’amico tedesco, ormai distante.
Un libro che racconta un periodo complesso della storia occidentale
Questo breve romanzo riesce a raccontare con disarmante sincerità e delicatezza uno dei periodi più complessi della storia occidentale: l’avvento e lo svolgimento della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso la narrazione, il lettore può percepire le preoccupazioni, le ansie e le sofferenze di quell’epoca, quando la popolazione si trovava a fare i conti con lo sradicamento dalla propria casa, l’abbandono degli amici, e talvolta dei familiari, e l’incontro frequente con la morte.
L’emozione dell’ultimo capitolo
Rileggere il libro più volte, vista la brevità e la profondità della trama, regala nuove scoperte: a volte si è più concentrati sull’amicizia che lega i due protagonisti, altre volte sulla guerra, che scorre come un’ombra sullo sfondo delle loro vite scolastiche. Tra tutti i capitoli, l’ultimo è quello che continua a colpirmi e a emozionarmi, specialmente l’ultima pagina che da sola vale la lettura dell’intera opera.
Perché leggere il libro?
Credo che questo romanzo sia un’opportunità per avvicinarsi a temi tanto complessi e dolorosi come la guerra e la morte. La narrazione scorre fluida, e l’autore ha una capacità straordinaria nel trattare questi argomenti con un tocco delicato che può davvero fare la differenza. Si tratta di un’opera adatta anche ai lettori più giovani, a cui potrebbe essere affidata per sensibilizzare il loro animo verso questioni che, seppur lontane nel tempo, restano drammaticamente attuali.