I Radicali Italiani e Forza Italia hanno presentato oggi 3 ottobre 2024 a Roma i risultati del loro tour “Estate in carcere“. L’obiettivo era conoscere di persona le condizioni delle carceri italiane, caratterizzate da sovraffollamento, mancanza di agenti o di figure di supporto ai detenuti e strutture in molti casi vecchie e pericolanti.

Il leader di FI Antonio Tajani ha anche difeso il recente Dl sicurezza, affermando che i nuovi reati sono stati introdotti non per aumentare il numero di detenuti ma per rispondere ad una società che cambia.

“Estate in carcere” di Forza Italia, il leader Tajani annuncia: “Abbiamo chiesto un’indagine conoscitiva sulle carceri italiane”

L’annuncio era stato fatto a fine luglio, nel pieno della polemica per il colloquio fra la famiglia di Turetta ed il figlio accusato della morte di Giulia Cecchettin, ed oggi 3 ottobre 2024 Forza Italia ha voluto presentare dei risultati che, sulla carta, non presentano nessuna novità di rilievo, ma solo una triste conferma dell’attuale stato delle cose.

Estate in carcere” è stato un tour che ha visto diversi politici di peso di FI visitare le carceri italiane per conoscere dalla voce di chi vi lavora o degli stessi detenuti le loro condizioni lavorative e di vita.

Antonio Tajani, leader degli azzurri, e Francesco Paolo Sisto, sottosegretario alla giustizia, hanno ricordato come i suicidi fra detenuti ed agenti carcerari, il sovraffollamento, le strutture pericolanti o fatiscenti non si debbano analizzare solo quando c’è un eclatante fatto di cronaca.

A tal proposito, Tajani e Sisto hanno annunciato di aver chiesto in Commissione giustizia un’indagine conoscitiva sullo stato delle carceri in Italia.

In una conferenza stampa durata circa 50 minuti, Tajani ha voluto innanzitutto presentare i risultati di “Estate in carcere”, considerato anche che il tema della giustizia rappresenta talvolta un punto di attrito fra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia:

Estate in Carcere è un’iniziativa di partito, abbiamo chiesto un’indagine conoscitiva ufficiale da parte della Camera, con audizioni. Abbiamo sollevato il problema e chiesto un’indagine ufficiale. Abbiamo proposto in Commissione giustizia un’indagine conoscitiva sulla situazione delle carceri.

Insieme al segretario del partito Radicale Maurizio Turco e al tesoriere e garante dei detenuti della Sardegna Irene Testa, Sisto e Tajani hanno comunque voluto ricordare come FI si posizioni saldamente nel campo del garantismo, cosa che non necessariamente ai loro occhi significa permettere che il detenuto abbia troppe agevolazioni:

Queste nostre iniziative non sono lassiste, siamo nel pieno rispetto della costituzione: chi sbaglia deve affrontare una pena. Siamo sostenitori anche del regime carcerario duro ma, come qualsiasi forma di detenzione, deve consistere solo nella privazione della libertà, non della dignità. Si può stare anche al 41bis ma non significa che si debba calpestare la dignità: l’obiettivo è il recupero del detenuto, che altrimenti quando esce rischia di ricominciare a delinquere.

Quali sono i risultati delle visite nelle carceri italiane da parte di FI? Tajani e Sisto chiedono maggiore attenzione

Da tutto ciò deriva che bisogna prestare attenzione a quanto accade, per l’appunto, nelle carceri italiane. Le critiche delle opposizioni o delle associazioni che difendono i diritti dei detenuti puntano spesso il dito sulla foga punitiva che tante delle leggi presentate dal governo sembrano voler raggiungere.

In un certo senso, Tajani e Sisto confermano che a livello strutturale le carceri italiane non reggono il peso di tanti detenuti, così come la mancanza di agenti penitenziari o di medici è un ostacolo nel garantire il benessere fisico e psicologico delle tante persone in carcere:

C’è un altro tema che riguarda la salute dei detenuti, tra cui gli psichiatrici e c’è una mancanza di strutture ma per quanto riguarda l’edilizia carceraria c’è bisogno di tempi più lunghi. Anche sulla polizia penitenziaria c’è una carenza di organici, ci sono troppi suicidi tra i detenuti ma anche tra la polizia penitenziaria, che tra tutti i corpi armati e quello che ha la percentuale maggiore di suicidi.

Queste parole di Tajani non cercano di spostare il focus dell’attenzione dai detenuti agli agenti, ma la situazione delle carceri italiane pone in grave pericolo entrambe le parti. Gli episodi di violenza che poi a fasi alterne diventano di dominio pubblico, come accaduto a Santa Maria Capua Vetere, rischiano anche di aumentare la tossicità del dibattito, portando le persone a difendere acriticamente o l’una o l’altra categoria.

“I nuovi reati non porteranno altri detenuti nelle carceri, serve un nuovo approccio per il garantismo”

Infine, tocca a Sisto spiegare con la voce di Forza Italia l’ultimo Dl sicurezza approvato dal governo e che, come accaduto in passato, introduce una serie di nuovi reati. L’accusa principale rivolta a queste nuove leggi e che i nuovi reati sembrano sovrapporsi ad alcuni già presenti nel codice penale, così come la maggior parte dei nuovi reati sembra scritta in risposta a fatti di cronaca accaduti in contesti ben precisi.

Lavorando a stretto contatto con Carlo Nordio, il ministro della Giustizia le cui posizioni garantiste sono note da tempo, Sisto ha potuto indicare come le accuse formulate dalle opposizioni non corrispondano al vero. E’ necessario, secondo anche il parere di Tajani, dare una risposta alla pressante richiesta da parte dei cittadini della certezza della pena.

Ciò non porta però, come accennato, a fenomeni di lassismo giudiziario: l’idea fondamentale alla base di “Estate in carcere” è di capire come si possa garantire un regime carcerario che rispetti la dignità dei detenuti. Come ha affermato lo stesso Tajani:

Avevamo deciso come Forza Italia insieme al Partito Radicale di visitare le carceri in tutte le regioni italiane. Queste iniziative non sono iniziative lassiste, chi ha sbagliato deve scontare la pena. Noi siamo anche per il regime carcerario duro, ma il regime carcerario duro consiste nella privazione della libertà, non nella privazione della dignità. Abbiamo confermato la necessità di lavorare sulle pene alternative, per i tossicodipendenti da scontare in comunità di recupero. In più bisogna trovare delle case di reclusione per detenuti che non hanno domicilio.

Partito Radicale e Forza Italia però si dividono proprio sul Dl sicurezza: il partito guidato da Maurizio Turco teme che i nuovi reati porteranno ad un aumento del numero di detenuti, cosa che invece Tajani non crede per un motivo molto semplice:

Non è strettamente legato al numero dei detenuti perché ci sono dei reati che possono aggiungersi ad altri, ma questo non vuol dire aumentare il numero dei detenuti. Noi dobbiamo fare in modo che chi è accusato non stia in carcere se non ce ne sono le ragioni. Ci sono anche reati che abbiamo tolto come l’abuso di ufficio. Bisogna aggiornare le leggi perché i reati cambiano con il cambiare dei tempi.