Si trova in carcere dal 2018, accusato di diversi reati: associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni e bancarotta fraudolenta.
Ecco chi è Gabriele De Bono, tornato oggi 3 ottobre 2024 alla ribalta per il sequestro di beni del valore di oltre 47 milioni di euro. Tra questi fabbricati e terreni in vari comuni tra Lazio, Umbria, Toscana e Sardegna. Ma anche gioielli, orologi, auto e moto d’epoca, nonché un’imbarcazione a vela monoalbero Lulworth, risalente al 1920.
Un vero e proprio impero. Eppure, agli occhi del fisco, risultava nullatenente.
Chi è Gabriele De Bono, l’imprenditore arrestato a cui sono stati sequestrati beni per 47 milioni di euro
Secondo le indagini il faccendiere aveva gestiva diverse società, intestate a prestanomi e con sede nei paradisi fiscali, che emettevano fatture false per operazioni mai avvenute. Un giro d’affari per oltre 180 milioni di euro.
De Bono aveva spostato la sua residenza prima nel Principato di Monaco e poi a Dubai, anche se era Roma il centro di gran parte delle sue attività. Era finito in carcere nel 2018, considerato “socialmente pericoloso” per i suoi precedenti.
La sezione misure prevenzione del tribunale di Roma, con un provvedimento, ha quindi disposto il sequestro di numerosi beni per un valore di 47 milioni di euro.
Cosa è stato sequestrato?
Nel ‘tesoro’ di De Bono case, ville e terreni che si trovano nei comuni di Roma, Bracciano, Formello, Monte Argentario, Olbia (Ssari) e Torgiano (Perugia). Ma anche azioni, rapporti bancari e assicurativi, gioielli e orologi di valore (77).
Tra le imbarcazioni in suo possesso anche il più antico ‘cutter aurico’ del mondo, lungo 46,6 metri e con una superficie velica di oltre 1300 metri quadrati, recuperato e portato in Italia nel 2020. Tra le auto spiccano Ferrari, Bentley e Rolls Royce.
Gran parte di questi beni, del valore di circa 40 milioni, erano già stati sottoposti a sequestro preventivo nell’ambito dell’inchiesta che lo aveva portato in carcere.
A gennaio del 2024 è avvenuto un altro maxi sequestro di beni, da 55 milioni di euro, a un imprenditore vicino ai Casalesi.