Ci sarà mai un nuovo Berlusconi in politica? Dopo la scomparsa del Cavaliere, il 12 giugno 2023, è la domanda che ciclicamente torna in auge. Di certo, sono Marina e Pier Silvio i più accreditati dei cinque figli dell’ex premier per la nuova discesa in campo. Ma chi li conosce bene, come la cantante nonché ex conduttrice Iva Zanicchi, cosa consiglierebbe loro? Dall’alto della sua esperienza, a gennaio Zanicchi compirà 85 anni di cui 6, dal 2008 al 2014, li ha trascorsi a Bruxelles nelle vesti di europarlamentare dell’allora Popolo della Libertà, la tre volte vincitrice del Festival di Sanremo lo ha confidato a Francesca Pierri e Alessio Moriggi nel corso del programma di Radio Cusano Campus “Che rimanga tra noi”.

Iva Zanicchi e l’eventuale impegno in politica di Pier Silvio Berlusconi: ecco cosa ne pensa

Iva Zanicchi, oltre ad avere avuto una carriera nel mondo dello spettacolo italiano di primissimo piano, ha sempre coltivato la passione per la politica e, in particolare, per l’Europa. La prima volta che si candidò con Forza Italia per diventare europarlamentare fu nel 1999. Solo nel maggio del 2008, però, subentrando a Mario Mantovani che optò per un seggio in Senato, coronò il suo sogno. Ora sono dieci anni che non ricopre più un ruolo pubblico in quel mondo, ma la politica la affascina ancora oggi. “Adoro darmi da fare, discutere, aiutare le persone. La politica dovrebbe essere questa…”

Francesca Pierri e Alessio Moriggi sono andati, in ogni caso, subito al punto: sarebbe d’accordo se Pier Silvio Berlusconi si dedicasse in prima persona alla politica ereditando il ruolo del padre?

“Non so se questa sia una vera possibilità. A dire la verità, mi auguro di no. La politica è affascinante. Ma per la serenità di Pier Silvio mi auguro che non ci sia una sua discesa in campo. Certo, immagino anche che tanti lo tireranno per la giacca: avendo un cognome come il suo è inevitabile. Del resto, lo stesso si dice della sorella Marina, anche lei una persona deliziosa. In ogni caso, spero proprio che Pier Silvio rimanga a ricoprire il ruolo importante che ha: al comando di Mediaset”

Ma se Silvio Berlusconi fosse ancora vivo, cosa consiglierebbe ai suoi figli? Anche per questa domanda Iva Zanicchi ha avuto pochi dubbi:

“Sono sicura che si opporrebbe anche lui dicendo che l’aveva fatto credendoci molto e pur avendo tutti noi contro: era più testardo di me…”

Quando da europarlamentare disobbedì all’ordine di Silvio Berlusconi in diretta tv

Probabilmente, la mente di Iva Zanicchi, pronunciando queste parole, è andata a un episodio del gennaio 2011, quando era europarlamentare e si trovò ospite della trasmissione di Gad Lerner ‘L’infedele’. Era quello il periodo delle polemiche sulla vita privata dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Al centro della discussione della trasmissione che andava in onda su La7 c’era il rapporto che legava l’ex premier a Nicole Minetti. Sta di fatto che prese una piega che mandò su tutte le furie Berlusconi tanto che, a un certo punto, decise di intervenire in diretta con una telefonata in studio. Furono due minuti di fuoco:

“Sto vedendo una trasmissione disgustosa, una conduzione spregevole, turpe, ripugnante…”

Lerner sbiancò. Ma era solo l’inizio dell’intemerata. Alla fine della quale, il Cav se ne uscì così:

“Invito cordialmente l’onorevole Iva Zanicchi ad alzarsi e a venire via da questo incredibile postribolo televisivo”

Forse, almeno in tv, il Cavaliere non si era mai mostrato più adirato. Sta di fatto che Iva Zanicchi, dietro ai suoi Ray-Ban marroni, rimase impassibile, seduta sulla sua poltrona. Pensò di calmare il pubblico in studio che si scagliava contro Berlusconi. E, contrariamente a quanto gli aveva ‘comandato’ il premier, decise di non abbandonare la trasmissione. Come dire: per fare politica, ci vuole tempra.

Il giudizio su Gerry Scotti politico

Quella che Zanicchi non vede in Gerry Scotti, uno degli uomini simbolo di Mediaset che, secondo dei rumors, potrebbe affiancare Pier Silvio nella sua discesa in campo, le hanno fatto presente i conduttori di “Rimanga tra noi”…

“Scotti non ce lo vedo proprio in politica, nonostante anche lui abbia avuto un’esperienza con il Partito Socialista: fu eletto, ma non ha retto”

In effetti: Gerry Scotti, nel 1987 trentunenne, fu candidato alla Camera nel collegio di Milano dal Partito Socialista di Bettino Craxi. Ma i cinque anni che trascorse in Parlamento li ha sempre considerati un’esperienza negativa.