Per me le è stato detto che i sintomi che manifestava, invalidanti per la vita quotidiana, erano causati dalla menopausa. Nonostante ripetesse che non stava bene, solo dopo tanto tempo le è stato diagnosticato un tumore. E’ la storia di Jo Shaw Pyke, una donna inglese di 48 anni, che per un anno e mezzo è stata curata con cicli di antibiotici per mettere fine al prurito vaginale che la stava devastando e ai dolori atroci. Solo mesi dopo un ginecologo ha scoperto la vera causa dei sintomi: cancro della vulva.
Tumore della vulva scambiato per menopausa, il dramma di una donna inglese di 48 anni: “Vi racconto il mio calvario”
Nel 2022 è cominciato il calvario della donna che si è confidata con il quotidiano britannico “Daily Mail”. E’ stata male per un anno e mezzo – “Era come se dalla vagina uscissero lamette da barba” ha spiegato Jo – le sono stati prescritti sei cicli di antibiotici perché secondo i medici il forte prurito e il dolore erano riconducibili alla menopausa. Solo a meta del 2023 un ginecologo ha notato un nodulo sulla vulva, il tessuto esterno dei genitali femminili. Gli esami a cui si è poi sottoposta hanno confermato la diagnosi: tumore di 8 centimetri che si era diffuso anche ai linfonodi. E’ stata operata e il cancro è stato rimosso. Purtroppo una biopsia a giugno scorso ha evidenziato il ritorno del male.
Gli amici della signora Shaw Pyke stanno raccogliendo soldi su GoFoundme per finanziare una cura sperimentale poco accessibile nel Regno Unito. Finora sono stati : “I medici continuavano a ribadire che era menopausa ma io stavo sempre peggio – ha raccontato la donna – A un certo punto ho detto: adesso mi devono mandare da un ginecologo. Mi ricordo che la notte prima dell’appuntamento sono uscita dal bagno, mi sono tamponata la vagina con un asciugamano e ho sentito una scarica elettrica. Ho preso uno specchio per vedere sotto e ho avuto uno shock. Sono corsa da mio marito e gli ho chiesto: che ca..zo è quello sulla mia vulva?”.
Al ginecologo è bastato dare un’occhiata per capire cosa fosse: melanoma vulvare. A gennaio del 2024 è stata operata e il tumore è stato rimosso e la convalescenza è stata complicata: “Sono dovuta stare sdraiata per tre mesi con le gambe aperte. Non potevo sedermi”, ha spiegato Shaw Pyke.
A giugno dello stesso anno il cancro è tornato. Ora l’unica cura è l’immunoterapia. Intanto l’amica Karen ha dato vita alla raccolta fonda su internet per consentire a Jo di sopporsi alla terapia cellulare Til all’estero perché non è disponibile nel Regno Unito.
Jo Shaw Pyke è fiduciosa, non ha intenzione di mollare. Ha desideri che vuole realizzare e guarda al futuro con determinazione: “Se avrò la fortuna di sopravvivere a questa malattia voglio continuare il mio gruppo di sostegno per i malati di cancro incurabili e sostenere chiunque stia iniziando questo percorso”