Un decesso che si tinge di giallo e a chi piace il genere diventa anche una spy-story dai contorni ancora fumosi. Giuseppe Maio, 62enne originario del messinese, è morto lo scorso 21 settembre 2024 ad Hammamet, in Tunisia.

Ufficialmente la causa della morte è “avvelenamento da cianuro“: insieme ad altri suoi ex colleghi dei servizi segreti italiani, avrebbe bevuto un liquore fatto in casa che conteneva piccole quantità di acido cianidrico (cioè cianuro).

Fatalità o un vero e proprio attacco a Maio e ai suoi colleghi? Mentre dall’Italia si cerca di capire cosa sia successo, altri 3 ex colleghi sono in ospedale a Tunisi per avvelenamento. Maio aveva lavorato all’arresto di un costruttore edile trapanese legato a Cosa Nostra.

Chi è Giuseppe Maio? Causa morte, età, moglie e figli dell’ex 007 deceduto ad Hammamet (Tunisia)

Durante il periodo passato ad Hammamet, nel suo crepuscolo politico, l’ex segretario e presidente del Consiglio Bettino Craxi aveva scritto anche un romanzo, intitolato “Parigi, Hammamet“. Un romanzo di spionaggio che, usando personaggi fittizi, portava il socialista a rileggere gli avvenimenti giudiziari e politici che lo avevano coinvolto dal 1992 in poi.

Neanche a farlo apposta, 32 anni dopo la città tunisina si ritrova al centro di una storia che sembra la base per un racconto di spionaggio. Giuseppe Maio, un ex agente dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise) di 62 anni, è venuto a mancare il 21 settembre 2024. La causa della morte, secondo le fonti giudiziarie tunisine, è “avvelenamento da cianuro“.

Insieme a Maio anche altri tre italiani sono stati portati al centro anti veleni di Tunisi: uno di essi, posto in coma farmacologico, ha visto le sue condizioni migliorare.

Il 62enne era originario di Messina ma aveva trascorso molto tempo ad Alghero con la sua famiglia, spostandosi spesso ad Hammamet per le vacanze. Il 21 settembre sarebbe stato invitato per una cena fra amici: oltre al padrone di casa e a Maio, c’erano altre 8 persone.

Una volta arrivato in tavola il liquore fatto in casa, un persichetto, 4 dei commensali si sarebbero sentiti molto male tanto da portare al loro ricovero in ospedale. E’ stata disposta l’autopsia sulla salma di Maio, realizzata una volta che questa tornerà in Italia.

Altri tre ex agenti segreti intossicati, si indaga sulle cause

Come detto, Maio è stata l’unica vittima mentre altre tre persone sono rimaste gravemente avvelenate. Non si conosce ancora la loro identità né se fossero ex colleghi del 62enne (cioè se avessero lavorato con lui all’Aisi), ma le autorità sanitarie tunisine stanno in queste ore cercando di capire se trasferirli in Italia o tenerli sotto osservazione.

L'”avvelenamento da cianuro” citato dalle autorità giudiziarie tunisine non sarebbe legato necessariamente ad un vero tentativo di avvelenamento. Il persichetto è un liquore ottenuto dall’infusione delle foglie e dai noccioli aperti del pesco in alcol: il nocciolo può rilasciare nel corso della fermentazione piccole quantità di acido cianidrico (detto comunemente cianuro).

Il sottosegretario alla Presidenza del Cosiglio, Alfredo Mantovano, che ha anche la delega sull’intelligence italiana, ha risposto durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi sulla vicenda, parlando di una tragica fatalità:

È stata una tragica fatalità per quello che risulta dai primissimi accertamenti. Per quello che ci risulta allo stato, si tratta di ex appartenenti ai Servizi, fuori usciti da un discreto numero di anni. Era un’attività assolutamente privata proprio perché sono ex da lungo tempo, quindi svincolata da qualsiasi servizio.

Il COPASIR (Comitato parlamentare che vigila sull’operato dei servizi segreti e sulla sicurezza nazionale) ha già chiesto al governo di fornire dei chiarimenti. Il fatto che Maio e i suoi ex colleghi agenti segreti fossero ad Hammamet non era inusuale, considerato che da anni la Tunisia offre generosi vantaggi fiscali ai pensionati europei che si trasferiscono lì.

A dar voce alle idee di “complotti” il fatto che Maio e gli altri partecipanti alla cena avessero in passato lavorato all’arresto di Angelo Salvatore Stracuzzi, conosciuto come “re del calcestruzzo”.

Fuggito ad Hammamet, Stracuzzi era stato arrestato l’8 agosto perché sospettato di esser legato a Cosa Nostra. L’altra ipotesi che circola in queste ore, quindi, è che in qualche modo l’imprenditore edile o qualche malavitoso si sia vendicato degli agenti che avevano portato a quell’operazione di polizia.