In attesa di capire se Donald Trump e Kamala Harris organizzeranno un altro dibattito o meno, ieri 1° ottobre 2024 è andato in scena il confronto fra JD Vance e Tim Walz, i due candidati alla vicepresidenza nelle elezioni Usa 2024.

Chi ha vinto il dibattito? I Repubblicani sostengono Vance, commentandone la compostezza e la bella presenza scenica, mentre i Democratici ribattono che Walz ha risposto punto per punto alle affermazioni del repubblicano.

In molti però sono d’accordo su una cosa: questo dibattito è stato molto più civile e tranquillo di quello fra Harris e Trump. Sono stati, infatti, pochi i momenti memorabili.

Chi ha vinto il dibattito fra JD Vance e Tim Walz? Le elezioni Usa 2024 entrano nel vivo

Niente da dire, se non altro “confronto civile“. Con questi termini molti media italiani si sono limitati a descrivere il dibattito fra JD Vance e Tim Walz, candidati vicepresidenti rispettivamente per i Repubblicani e per i Democratici (cioè per Donald Trump e Kamala Harris).

Andato in scena nella serata di ieri 1° ottobre 2024, il dibattito fra i due vicepresidenti è un evento routinario nella lunga marcia delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, anche se è chiaro a tutti che un evento del genere raramente sposta voti in massa a favore di uno o dell’altro partito.

Alla domanda “chi ha vinto?” si potrebbe rispondere, riprendendo l’espressione d’apertura, la tranquillità e la calma del confronto. Sia Walz che Vance hanno rispettato i loro turni di parola, ribattuto all’avversario quando necessario e non si sono lasciati andare ad affermazioni mirabolanti o strambe (come accaduto nel dibattito fra Harris e Trump).

Forse Vance ha fatto una miglior figura, non solo per portamento ma anche per contrasto rispetto allo stesso Trump, mostrando di saper maneggiare bene un discorso e di reggere bene l’urto delle telecamere. Walz, d’altro canto, ha mantenuto le promesse, in particolare per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, i principi dei tagli fiscali per chi si trova in difficoltà: i messaggi essenziali della campagna dem.

Per il resto, i 90 minuti del dibattito sono terminati senza particolari guizzi o frasi memorabili. I candidati hanno avuto il difficile compito di promuovere la piattaforma della loro campagna mentre difendevano il loro candidato presidenziale dagli attacchi.

Le gaffe di Walz e il silenzio di Vance sul 6 gennaio 2021

Su X molti account a favore di Trump hanno rilanciato una risposta che Walz aveva dato riguardo i tanti fatti di sangue legati alle armi da fuoco negli USA: non soltanto l’attentato a Trump, ma anche tutte quelle sparatorie che indicano come ci siano troppe armi su territorio statunitense.

Walz ha risposto che le lobby delle armi dovrebbero insegnare in modo migliore come utilizzare le armi in sicurezza e che sono proprio pistole, fucili ed altre cose simili a generare le stragi. La frase “I’ve become friends with school shooters” è stata però estrapolata dal contesto e sembra che il candidato dem sia simpatetico verso chi ha compiuto omicidi di massa nelle scuole.

Dal lato di Vance, invece, non poteva che esserci anche la domanda sul 6 gennaio 2021, l’assalto al Campidoglio da parte di tanti sostenitori di Trump e legato alle false affermazioni sulle elezioni rubate del 2020. Lo scrittore scelto personalmente dal tycoon ha risposto che Trump ha “ceduto pacificamente” la presidenza a Biden nel 2020, ignorando però tanti suoi colleghi repubblicani che allora come oggi credono ad una macchinazione per rubare le elezioni.

Anche l’immigrazione è brevemente entrata in gioco, ma Vance ha preferito non commentare le posizioni estreme di Trump. Secondo il candidato i troppi immigrati irregolari negli USA hanno portato alla saturazione di ospedali e alloggi, ma i conduttori lo hanno fermato contestando la veridicità dell’affermazione.

In una dichiarazione rilasciata dopo il dibattito, la campagna di Harris ha elogiato la performance di Walz e, in particolare, ha evidenziato la sua argomentazione contro la teoria di Vance del negazionismo elettorale di Trump, chiedendo anche a Trump di discutere con Harris una seconda volta, a pochi giorni dalle elezioni, anche se i Repubblicani su questo si sono mostrati freddi.