Non ci può quasi essere una Roma senza Carlo Verdone e, naturalmente, Carlo Verdone senza la sua Roma. L’attore, presente al simposio sullo spettacolo organizzato da Fondazione Roma che ha visto la nascita del premio dedicato al grande Gigi Proietti, dedica alcune sue riflessioni sul momento che sta attraversando la sua squadra del cuore.

Un periodo delicato e lungo che, probabilmente, parte dall’esonero di Mourinho e arriva fino all’addio di Daniele de Rossi, per Verdone erano due personaggi quasi sacri, tanto che non ha mai nascosto un po’ di malumore per come sono andate le cose, ma da parte sua sempre con la massima compostezza ed eleganza nel trattare due argomenti che hanno fatto infervorare non poco il pubblico romanista che tanto bene questi due addi così improvvisi non li ha visti.

Verdone ha gioito per la vittoria sul Venezia

Spero solo che ci sia più collante tra la proprietà e l’allenatore, dopo Mourinho e De Rossi, spero che non resti totalmente solo nemmeno Juric come è in questo momento…“, le parole che fanno capire ampiamente un certo disagio ma esternato con cura ed eleganza da parte dell’attore che è stato intervistato per Tag24 dall’inviato Thomas Cardinali che ha cercato anche di far parlare l’attore e regista sul momento attuale e sulle figure di spicco della Roma di Juric, anche se in parte e in realtà erano anche di Daniele De Rossi, come Pisilli e Baldanzi: “Mi piacciono tanto questi due ragazzi, sono i migliori della Roma in questo momento

L’attore e regista Carlo Verdone al simposio dello spettacolo organizzato dalla Fondazione Roma in omaggio di Gigi Proietti

Carlo Verdone, oltre a dare qualche pizzicata ai Friedkin, ma sempre con grande classe, chiede allo stesso tempo al pubblico “di non fischiare più Pellegrini, non va bene che appena entra in campo viene sommerso di fischi, si può perdere e anche di concentrazione, anche se spero che ritorni ad essere quello di un tempo, un po’ più reattivo, ma io non ce l’ho con lui. Col Venezia non abbiamo bene, ma alla fine abbiamo vinto e questo è quello che conta