Dal 3 al 5 ottobre 2024 la città di Verona ospiterà la prima edizione del Planetary Health Festival, un evento dedicato alla “salute planetaria“. Si parlerà proprio di salute, non solo del pianeta, ma anche quella umana, animale, per ribadire come tutte queste realtà siano collegate.

Numerosi eventi, di vario genere, comporranno il fitto programma di interessanti appuntamenti dedicati all’iniziativa. L’obiettivo è quello di catturare l’attenzione dei cittadini, affrontando i temi in modo trasversale, per sensibilizzare gli ascoltatori sulle tematiche.

Tag24 ha approfondito gli argomenti che saranno analizzati nella manifestazione insieme alla Professoressa Gabriella Arcese, Docente di management della sostenibilità e dell’innovazione presso l’Università degli Studi Niccolò Cusano, che interverrà nel corso della prima giornata del Planetary Health Festival.

Planetary Health Festival 2024 a Verona: che cos’è la salute planetaria?

Protagonista indiscussa degli eventi in programma al Planetary Health Festival di Verona è la salute planetaria, che come spiega la professoressa Arcese a Tag24, sarà raccontata tramite sessioni scientifiche e non solo.

Ci saranno ospiti che interverranno nella manifestazione dal mondo medico, del Comune di Verona, dalla comunità locale. L’obiettivo sarà quello di: “Accendere la curiosità dei lettori sull’importanza del concetto di salute trasversalmente inteso”. Ma cosa vuol dire “salute planetaria”?

“Con questo concetto non si include soltanto la salute fisica e mentale delle persone, ma si collega strettamente anche al comportamento dell’uomo nell’ecosistema e nel pianeta, ponendo un’attenzione particolare anche sull’ambiente e sulla sostenibilità in generale. L’altro aspetto che colpisce di questo festival è che per la prima volta si dà per assodato il legame tra sostenibilità e salute“.

Il collegamento tra rifiuti e salute al Planetary Health Festival

La professoressa Arcese ha anticipato a Tag24 i punti fondamentali del suo intervento all’interno del Planetary Health Festival, in un appuntamento che avrà come focus, oltre alla sostenibilità, il collegamento tra i rifiuti e la salute. Si analizzerà il legame tra la salute dell’ambiente umano rispetto alla protezione e alla gestione dei rifiuti.

“La sessione ‘Focus Nation Rifiuti e Salute’ è a cura del Tavolo di Roma ed è coordinata dall’onorevole Paolo Russo, che parlerà del ruolo della politica all’interno della gestione dei rifiuti e come questa venga considerata rispetto alla salute. Poi, oltre a trattare l’argomento anche sotto dal punto di vista del diritto, ci saranno interventi di carattere ingegneristico, improntati sulle strategie, sulla circolarità del sistema, come la pratica di recuperare i rifiuti. A seguire, una parte di tipo igienico-ambientale, dove si affronterà il rischio per la salute quando si parla di gestione dei rifiuti”.

La professoressa ha proseguito:

“Il mio intervento riflette le tematiche relative alle scienze merceologiche e sarà volto a illustrare – in maniera molto semplificata per l’audience non scientifica ma trasversale – gli strumenti di valutazione della sostenibilità, anche a livello globale. Quindi come gli indicatori e gli strumenti possono aiutare, sia la parte politica che quella legislativa e aziendale, a valutare effettivamente la sostenibilità globale rispetto a quello che è il mondo della gestione dei rifiuti”.

Salute planetaria e giovani, Prof.ssa Arcese: “I ragazzi sono sempre più attenti alla sostenibilità”

I giovani sono spesso protagonisti, da qualche anno a questa parte, di proteste per il clima, di azioni di disobbedienza civile legate a movimenti e associazioni che si preoccupano per la tutela dell’ambiente. Dal cambiamento climatico ai disastri ambientali che giorno per giorno distruggono qualche luogo in ogni parte del mondo, le nuove generazioni sembrano molto attente a ciò che succede sotto questo punto di vista.

La professoressa Arcese ha commentato:

“I giovani sono sicuramente più attenti e sensibili di noi adulti alle tematiche della sostenibilità in generale. Io questo lo dico da sempre, dal momento in cui sono entrata in contatto con gli studenti e l’ho visto con un po’ di generazioni. Vivono delle situazioni che noi da bambini non abbiamo vissuto. I ragazzi hanno una grande sensibilità verso il tema del rispetto dell’ambiente.

Non sono soltanto loro quelli attenti ovviamente, ma di sicuro hanno un approccio più orientato alla sostenibilità. Oggi per fortuna si è acquisita una maggiore consapevolezza rispetto al passato, grazie agli effetti del cambiamento climatico. Per molto tempo infatti si è pensato che questi risvolti non arrivassero così in fretta, che riguardassero un futuro lontano. Il futuro invece è oggi. E’ una corsa contro il tempo.”