Elly Schlein rimane zitta. Ma il Partito Democratico no. Davanti ai veti di Conte, Fratoianni e Bonelli che non vogliono allargare la coalizione anche alle forze riformiste del centrosinistra (leggi Italia Viva di Matteo Renzi), il Nazareno manda in avanscoperta uno degli uomini più fidati della segretaria: il capogruppo al Senato Francesco Boccia. E’ dalla sua bocca che arriva una frase impensabile fino a poco tempo fa: “Il Campo largo non è mai esistito”. Sta di fatto che nemmeno il tempo di rifiatare davanti ai microfoni di Tag24, che Boccia continua: “Esiste il centrosinistra”. Una coalizione che, secondo il rappresentante dem, ha una missione ben precisa: battere il centrodestra di Giorgia Meloni. Per questo, poche storie: o si sta con il Pd, partito leader della coalizione (e di conseguenza si accetta che sarà Elly Schlein la candidata premier alle prossime politiche) o si fa il gioco della controparte: tertium non datur.
La frase schock di Boccia: “Il Campo largo non esiste”. E l’avvertimento a Conte, Bonelli e Fratoianni
E quindi, nella prima occasione buona dopo i veti di Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli che hanno impedito a Italia Viva di Matteo Renzi e a Più Europa di Riccardo Magi di essere nella squadra del centrosinistra alle prossime elezioni liguri, per il Partito Democratico ha preso parola il capogruppo al Senato Francesco Boccia:
“Il Campo largo non è mai esistito, esiste il centrosinistra. Ed esiste il Partito Democratico che, avendo ottenuto il 24% alle ultime elezioni europee, sente la responsabilità di guidare un processo politico alternativo alla destra di Giorgia Meloni: forse non tutti se ne sono accorti, governa già da 24 mesi”
Come dire: l’avviso ai naviganti è quello di focalizzarsi nel costruire l’alternativa all’odierna maggioranza. Non quello di mettere veti e paletti.
“Se non vogliono lasciarla a Palazzo Chigi sine die, evidentemente, bisogna rafforzare l’alternativa che è fatta sui problemi delle persone, non su quelli dei singoli leader politici”
In altri termini: Giuseppe Conte ce l’ha con Matteo Renzi perché pose fine alla sua esperienza da premier? Si rassegni, non è questo che, agli occhi del Pd, può valere.
Il caso Liguria
Sta di fatto che i danni dei veti già sono evidenti in Liguria, dove il centrosinistra (visto che non si può parlare più di Campo largo) si è già spaccato:
“In Liguria abbiamo un candidato autorevole come Andrea Orlando, ma ci sono frizioni ogni volta che ci sono elezioni locali. A Bari, ad esempio: i 5 Stelle non avevano creduto in Vito Leccese. Ma, nonostante questo, oggi mi pare che sia sindaco col 70% delle preferenze…Io, quindi, lascerei la vita romana alle sue liturgie: sui territori si fa politica con le liste, raccogliendo i candidati e poi i consensi e i voti che non sempre vediamo. Quello che è certo è che il Pd scende in campo sempre per battere la destra. E che chi è con il Pd prova a battere la destra. Chi, invece, è contro il Pd aiuta la destra”