Essendo la capitale del gioco del lotto, di sicuro, a Napoli, dove la Curia ha denunciato quattro falsi preti, si correrà nelle ricevitorie per giocare i numeri. Ma quella che vede coinvolta la Chiesa cattolica da un lato e quattro persone citate da un suo comunicato ufficiale datato 25 settembre 2024 da un altro è un affare serio. Naturalmente, soprattutto per i credenti. Che, a questo punto, rischiano di non sapere più a chi credere. E soprattutto per coloro che da queste quattro persone, secondo la Curia napoletana sedicenti preti, sono stati uniti in matrimonio o hanno avuto la comunione o sono stati battezzati. Oppure sono stati anche solo benedetti in occasione dei loro ultimi istanti di vita. Insomma: per loro valgono i sacramenti che in buona fede hanno ricevuto? Il comunicato della Curia cerca di dare una risposta anche a questa domanda. Tag24.it, intanto, è riuscita a contattare uno dei quattro accusati.
Il comunicato della Curia di Napoli contro quattro falsi preti
La questione dei quattro falsi preti di Napoli è venuta a galla ufficialmente lo scorso 25 settembre, meno di una settimana dopo l’ultimo miracolo di San Gennaro, quando la Curia ha firmato e puntualmente pubblicato sul suo sito Internet un comunicato in cui svela l’arcano:
“Essendo pervenute, presso questa Curia arcivescovile, diverse segnalazioni circa l’illegittimo esercizio del ministero sacro, nel territorio di questa Arcidiocesi di Napoli, da parte dei signori F. B., S. M., A. M., G. V., (sul sito ci sono i nomi per esteso, ndr) si rende noto che essi non sono sacerdoti della Chiesa Cattolica legittimamente ordinati”
Insomma: l’invito rivolto ai fedeli e ai veri prelati dalla Curia guidata da don Mimmo Battaglia è quello di tenere gli occhi ben aperti:
“I Sacri Pastori vigilino scrupolosamente e raccomandino i fedeli a non partecipare ad alcuna millantata celebrazione sia di sacramenti che sacramentali (battesimi, celebrazioni eucaristiche, riti esequiali, matrimoni, unzione degli infermi e benedizioni) da essi presieduta, partecipata od organizzata”
E comunque: i fedeli vittime del raggiro che devono fare? La Curia dedica loro le ultime due righe del comunicato ufficiale:
“Si rammenta ai Fedeli che la loro partecipazione consapevole alle suddette celebrazioni costituirà una grave mancanza per la loro vita di fede e per la comunione con la Chiesa cattolica”
Come dire: scherza con i fanti, ma lascia stare i santi.
La difesa di uno dei quattro preti accusati: “I fedeli sanno chi siamo”
Come detto, la Curia ha fatto nomi e cognomi dei quattro presunti preti. Di conseguenza, su di loro si è scatenata una vera e propria caccia all’uomo sui social. Tag24.it è riuscita a contattare uno di essi. E a domanda diretta a proposito della loro vera identità rivela:
“Siamo cattolici, ma non apparteniamo a Roma. Siamo vicini spiritualmente, ma non le apparteniamo”
Allora, a chi appartengono i preti denunciati dalla Curia? Il Don contattato cita Emmanuel Milingo, il monsignore dello Zambia scomunicato dalla Chiesa cattolica nel 2006 dopo che il suo caso fece scalpore in tutto il mondo per il matrimonio con la coreana Maria Sung: tra l’altro, si opponeva al voto del celibato dei religiosi.
“E’ vero, Milingo è stato scomunicato ma non gli è stato impedito di celebrare messa o ordinare sacerdoti…”
fa presente F. B. Ma i fedeli che vi seguono sanno della vostra vera Chiesa di appartenenza?
“Sì, sanno della realtà a cui apparteniamo, tant’è che prima di ogni sacramento che celebriamo facciamo firmare una deliberatoria che attesta proprio che sono a conoscenza della Prelatura dei Santi Apostoli Pietro e Paolo”
Vale a dire a chiesa di Milingo, che nulla ha a che vedere con quella di Papa Francesco.