Tensione e caos nel Parlamento dell’Albania dove i deputati dell’opposizione hanno dato vita a una clamorosa protesta. All’esterno dell’edificio, hanno dato fuoco alle poltrone in segno di disappunto per l’incarcerazione di un loro collega ritenendolo un atto politicamente motivato.

Albania, l’opposizione brucia le poltrone del Parlamento per protesta

La seduta ordinaria del Parlamento albanese di lunedì 30 settembre è stata segnata da tensioni e da una rissa tra i deputati. I membri del principale partito di opposizione di centrodestra, il Partito Democratico, guidato dall’ex premier, Sali Berisha, hanno reagito con veemenza all’incarcerazione di uno dei loro deputati, Ervin Salianji.

I parlamentari hanno cominciato a lanciarsi oggetti sul palco, dando vita a una rissa che si è rapidamente trasformata in una protesta simbolica. I membri del Partito Democratico hanno bruciato alcune poltrone all’esterno del palazzo. In risposta a questi eventi tumultuosi, la presidente del Parlamento, Elisa Spiropali, ha deciso di interrompere la seduta.

Salianji è stato accusato di falsa testimonianza in relazione ad una pubblicazione del 2018 che coinvolgeva il fratello dell’allora ministro socialista dell’Interno, Fatmir Xhafaj, in un caso di traffico di droga. Lo scorso giovedì 26 settembre, la Corte d’appello ha confermato la sua condanna ad un anno di reclusione. Il politico ora dovrà presentare ricorso alla Corte suprema.

Le accuse dell’opposizione

Mentre il Partito Democratico sostiene che la decisione della Corte d’Appello sia ingiusta e motivata politicamente, i deputati dichiarano che continueranno a protestare contro quella che considerano una manovra di persecuzione. Il partito conservatore accusa da tempo il suo rivale al governo dal 2013, il Partito Socialista di Edi Rama, di usurpare i poteri, inclusi quelli del sistema giudiziario. Attualmente, i socialisti detengono la maggioranza in Parlamento con 73 seggi su un totale di 140. Il governo Rama è noto per la sua particolare vicinanza al governo Meloni con cui ha stretto un accordo per la redistribuzione dei migranti in Albania.

Il leader democratico, Sali Berisha, nonostante si trovi agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, ha affermato che la protesta segna l’inizio della battaglia dell’opposizione per riconquistare il potere alle elezioni legislative del 2025. Il partito di opposizione ha già programmato una manifestazione nella capitale Tirana per il 7 ottobre.