Sarà un caso, ma ogni volta che ci sono delle elezioni in Europa e si impongono forse di estrema destra, Salvini e Tajani si lanciano frecciatine piuttosto secche e violente. Qualcosa che nasconde una visione completamente diversa e che, prima o poi, si ha la sensazione che possa esplodere in situazioni ben più importanti.

E così, mentre in Austria i risultati delle elezioni parlamentari danno una vittoria decisa e schiacciante dell’estrema destra del Fpoe, in Italia la maggioranza italiana si divide e si scontra su quanto dice e sostiene il partito di Kickl che, tra le tante cose che garantisce in tema di migranti e altro, ha anche assicurato di voler “orbanizzare” l’Austria e la stessa Vienna.

La vittoria dell’estrema destra in Austria divide ancora la maggioranza, Tajani: “Sono neo-nazisti” Salvini: “Sei ridicolo”

Scoppia la baruffa. E non è un caso che a queste parole e a questi pensieri del partito di Kickl, il ministro degli Esteri e vice-Premier Antonio Tajani abbia reagito con orgoglio e un pizzico di rabbia e fastidio: “Ogni rigurgito neonazista va respinto”. Parole che non lasciano dubbi su quello che pensa il leader di Forza Italia e anche parte integrante del Partito Popolare Europeo sulle vittorie che stanno ottenendo i partiti di estrema destra in Europa in questi ultimi anni.

Dichiarazioni che lo stesso Tajani ha ribadito con forza per tutto il giorno, quasi a voler sfidare a viso aperto Matteo Salvini che infatti gli risponde anche se non l’ha mai nominato: “È ridicolo definire l’Fpoe nazisti”, la prima botta che subito prova a rincarare, sottolineando la poca fondatezza di chi parla di nazismo legato a all’Fpoe e l’unico a farlo in maniera diretta è stato solo Antonio Tajani.

E’ stato un “bellissimo risultato quello austriaco e non c’è proprio nessun allarme”, dice sorridendo quasi prendendo in giro il suo alleato che aveva parlato in un certo modo di Kickl, tanto che in modo subdolo ironizza: “Stamattina qualcuno parlava di nazismo: c’è qualcuno che dorme male, che mangia pesante“. La certezza è che tra i due, ogni tanti, più di qualche fulmine esce fuori e la forte sensazione è che Salvini e Tajani, al di là delle strette di mano, non si sopportino più di tanto e che stanno insieme solo per convenienza e per mantenere il potere.

Non è proprio normale, così come accadde per Marine Le Pen quando si impose in Francia in maniera forte e decisa, che i due ogni volta discutano e si mandino quasi a quel paese senza problemi e pubblicamente. Salvini e Tajani appena possono se ne dicono di tutti i colori e non è la prima volta. Il primo è senza freni, il secondo è più moderato e sembra gli dia tanto fastidio quando l’altro fa di tutto per essere e andare oltre le righe.